I tamburi di guerra hanno riecheggiato un po’ ovunque durante il secondo giorno della visita di Joe Biden in Israele. Non solo in Medio oriente. La Russia ad esempio, con tono deciso, ieri ha detto di aspettarsi che Israele «agisca in modo saggio e corretto» se gli Usa dovessero chiedergli di inviare armi all’Ucraina. Poco prima il presidente americano e il premier israeliano Lapid avevano firmato la Dichiarazione di Gerusalemme, in cui si afferma che Stati uniti e Stato ebraico sono preoccupati «per gli attacchi in corso contro l’Ucraina» e si ribadisce l’impegno «per la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina»....