«Non ci aspettiamo una presa di posizione da parte dei nuovi presidenti delle camere e, se per quella data ci sarà, da parte della nuova presidenza del Consiglio in occasione del 28 ottobre, centenario della marcia su Roma. Non è corretto dire che ce l’aspettiamo. La richiediamo proprio. Ci vuole un doveroso e inequivocabile pronunciamento antifascista». Gianfranco Pagliarulo, presidente dell’Associazione nazionale partigiani, presenta le iniziative dell’Anpi in occasione della prossima ricorrenza del colpo di stato fascista del 1922.

Un convegno internazionale a Forlì (Lo sguardo dell’altro su fascismo e colonialismo), una no stop il 27 ottobre sul sito dell’associazione con documenti video e sonori, interviste a storici e una manifestazione nazionale il 28 ottobre a Predappio (fin’ora senza il patrocinio del sindaco), dal momento che il paese dove nacque Mussolini fu liberato proprio il 28 ottobre 1944.

Ma la conferenza stampa di ieri è stata l’occasione per un commento all’elezione dei nuovi presidenti di camera e senato. «Ignazio Benito Maria La Russa – ha detto Pagliarulo – un mese fa, durante un alterco con il presidente della regione Puglia Emiliano, ha affermato che siamo tutti eredi del Duce. Immagino parlasse per lui».

Di La Russa, ha aggiunto, «non posso sottacere l’odio per l’Anpi, c’è un post del 2018 nel quale parlava di noi come associazione vergognosa, foglia di fico della sinistra. Penso che adesso che ricopre un’altissima carica dello stato si debba ricredere e manifestarlo». Quanto a Fontana «il 3 agosto 2018 chiese di abrogare la legge Mancino, definita una sponda normativa usata dai globalisti razzisti anti italiani. Per quelle frasi che scatenarono un vespaio, la nostra indimenticata presidente Carla Nespolo allora ne chiese le dimissioni da ministro».