Appena 25enne, il volto da bambino, altissimo ed esile, Alexander Belik potrebbe essere uno dei coscritti della mobilitazione annunciata a settembre da Putin, mandati a combattere, uccidere e morire in Ucraina. Invece è coordinatore del Movimento degli Obiettori di coscienza russi, per il quale lavora dall’Estonia dove si è trasferito il 28 marzo, a un mese dall’inizio dell’”operazione speciale” di Putin. Ieri era a Roma – ospite del Movimento Nonviolento e Un ponte per – nel cinquantennale dell’approvazione della legge sull’obiezione di coscienza in Italia. Per l’occasione, Belik insieme alle associazioni pacifiste consegnerà al Consiglio dei ministri la raccolta firme...