Il ritorno della guerra in Europa spinge la Ue ad approvare una «bussola strategica» più determinata di quanto previsto, che «cambia paradigma» sugli orientamenti di sicurezza e di difesa della Ue di qui al 2030, «una parte della risposta» all’aggressione russa, per Mr.Pesc, Josep Borrel. Una quinta versione, dopo una prima stesura che risale al novembre 2021, è stata discussa ieri a Bruxelles dai ministri della Difesa e degli Esteri Ue: dovrà essere approvata al Consiglio europeo di giovedì e venerdì, che si tiene dopo un G7 e un vertice Nato, con la presenza di Joe Biden.

I MINISTRI DEGLI ESTERI hanno anche discusso del nuovo pacchetto di sanzioni alla Russia, si allungherà la lista delle personalità russe colpite (ora sono 877), ma sul tavolo, anche se permangono molte reticenze, c’è anche l’embargo al petrolio di Mosca – la Commissione ha parlato di una riduzione di due terzi dell’import entro fine anno – che sarà esteso al gas, in caso di attacco con armi chimiche o di bombardamento su Kyiv. Inoltre, oggi la Commissione presenta una road map sulla strategia alimentare, con la costituzione di una «riserva di crisi» di 450 milioni per la stabilità dei prezzi, un «accordo-quadro» per permettere aiuti supplementari degli stati agli agricoltori e un approccio più flessibile, rispetto alla riforma della Pac (politica agricola comune) che dovrebbe entrare in vigore nel 2023, sui campi a riposo: in caso di crisi, potrebbe saltare l’obbligo per le aziende con più di 10 ettari, di mettere a riposo il 4% dei campi per favorire la biodiversità. «La guerra comporta rischi di carestia», ha messo in guardia il ministro degli Esteri francese, Jean-Yves Le Drian, che potrebbe in primo luogo travolgere i paesi del Nord Africa.

LA «BUSSOLA STRATEGICA» è stata rafforzata, per «difendere vigorosamente gli interessi» della Ue sulla scena mondiale, in particolare verso la Russia, che «minaccia direttamente e a lungo termine» la sicurezza Ue (sono citate la Georgia nel 2008, la Crimea nel 2014, il Donbass, e «altri teatri», come Libia, Siria, Repubblica centrafricana, Mali, dove la Russia «si espande» ricorrendo ai mercenari di Wagner). La Ue deve investire «di più e meglio» in mezzi militari, dice il testo.

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L’Europa occidentale appoggia un sostegno accresciuto ai paesi dell’est. Alla riunione a Bruxelles, è intervenuto in video il ministro della Difesa ucraino, Oleksii Reznikov, a cui è stato assicurato che «di fronte all’aggressione militare russa, diamo prova di determinazione senza precedenti per ristabilire la pace in Europa, con i nostri partner e alleati». Con Usa e Nato, ci sarà una «cooperazione più stretta e mutualmente benefica» e una «complementarietà». Il testo della «Bussola strategica» estende esplicitamente l’impegno dell’articolo 42.7 dei Trattati Ue, sulla «solidarietà» e la «mutua assistenza» in caso di attacco (simile all’art.5 della Nato), anche ai paesi neutrali della Ue, Austria, Cipro, Malta, Finlandia, Irlanda, Svezia.

Ieri sera, Emmanuel Macron ha incontrato il presidente finlandese, Sauli Niinistö, «riconosciuto per la sua conoscenza della Russia e per il suo ruolo nel mantenimento di un canale di dialogo con Mosca», precisa l’Eliseo. Nel pomeriggio, c’è stato un Quint video (Usa, Gran Bretagna, Germania, Italia, Francia). La nuova versione della “Bussola” precisa la lotta agli attacchi cyber, alla disinformazione, alle strumentalizzazioni del dramma dei migranti. Il «cambiamento di paradigma» prevede «l’urgente necessità» di migliorare la «mobilità militare delle nostre forze armate all’interno e all’esterno della Ue» e di «rafforzare le infrastrutture di trasporto».

NON È STATO INVECE ancora approvato il raddoppio del finanziamento all’Ucraina per l’acquisto di armi, da 500 milioni a un miliardo, di cui i 27 hanno parlato al vertice straordinario di Versailles, il 10-11 marzo (in Germania il parlamento deve approvare le decisioni importanti nel campo della difesa). Il 5 aprile ci sarà a Berlino una «conferenza dei donatori» per la Moldavia, il ministro degli Esteri Nicu Popescu ha partecipato al vertice a Bruxelles. La Francia stanzia altri 2,4 milioni di aiuti di emergenza all’Ucraina.

L’est preme per maggiori sanzioni. La Polonia propone un «blocco commerciale» dei porti e degli scambi terrestri, la Lituania per la fine dell’import di petrolio, l’Irlanda appoggia. Per la ministra tedesca, Annalena Baerbock, «andiamo gradualmente, a velocità accelerata, verso la liberazione dalla dipendenza dalla Russia per le energia fossili». E parla di 8-10 milioni di rifugiati da accogliere.