Sono passati undici giorni dall’inizio di «Ramo d’ulivo», l’operazione turca contro il cantone curdo siriano di Afrin. Ieri sulla città di 500mila anime l’aviazione di Ankara ha fatto piovere, oltre alle bombe, volantini in turco, arabo e curdo: ai civili si chiede di schierarsi contro «i terroristi». «Non permettegli di usare il vostro futuro», si legge. La risposta l’ha data la città di Qamishlo, nel cantone di Jazira, a est: decine di migliaia di persone di diverse etnie hanno marciato sventolando le bandiere delle Sdf (Forze democratiche siriane, federazione multi-etnica) e delle Ypg e Ypj (unità di difesa popolare curde)...