Inedite alleanze, nuove contrapposizioni e una fitta confusione si agitano da tempo intorno al dibattito – per ora concentrato nel Nord globale – sulla «transizione proteica»: in particolare la «carne in vitro», o «sintetica» o «coltivata» o «colturale» o «proteine di laboratorio». Un tema spiazzante anche per i vegetariani storici abituati a mettere insieme rispetto degli animali, ecologia, lotta alla fame nel mondo, salute, perfino sapore. Una «soluzione scientifica rivoluzionaria». Così si esprime l’associazione internazionale Compassion in World Farming che spiega: «La domanda mondiale di carne continua ad aumentare, la produzione è quadruplicata dagli anni 1960. Gli allevamenti intensivi sono...