La protagonista di questi giorni é stata la senatrice democratica della California Dianne Feinstein che, dopo aver rilasciato la testimonianza di Glenn Simpson, capo della società di ricerca dietro il dossier dell’ex spia britannica Christopher Steele che ha dato la stura al Russiagate, ha portato Trump a cercare di trovare un compromesso per la situazione dei Dreamers, fino a fargli ammettere di preferire un clean DACA Bill, un disegno di legge pulito riguardo i ragazzi americani arrivati negli Stati uniti al seguito di genitori illegali.

In questo momento la senatrice Feinstein è vista come il fumo negli occhi da Trump che l’ha definita «subdola» e ha affermato che la diffusione del fascicolo è avvenuta in un modo «forse illegale».

«Il fatto che la subdola Dianne Feinstein – ha twittato Trump – che in numerose occasioni ha dichiarato che non è stata provata nessuna collusione tra Trump e la Russia, avrebbe rilasciato testimonianze in modo subdolo e forse illegale, totalmente senza autorizzazione, è una disgrazia», h​a detto Trump. «Deve avere delle difficili primarie!», ha concluso il presidente, alludendo al fatto che la senatrice quest’anno è in lizza per la rielezione in California.

Al momento nell’ambiente liberal l’indice di gradimento di Feinstein è in costante salita.