Ha provato in tutti i modi a negare. Ha dato dell’ignorante a chi non aveva compreso il vero significato del rito del “presente”, espressione di «una tradizione militare che dura da secoli». Fratelli d’Italia di Milano ha provato anche a dire che lui stava invitando gli altri a evitare di alzare il braccio in quel modo.

Ma alla fine il saluto romano di Romano La Russa durante il funerale del cognato e ex militante del Fronte della gioventù Alberto Stabilini, ripreso con un video pubblicato da Fattoquotidiano.it, tale era e come tale è stato quasi riconosciuto anche dall’autore, che si è scusato, ma a modo suo: «Ritengo che non dovrebbe essere lecito voler scegliere per altri quale sia l’addio più corretto da dedicare a chi ci ha tristemente lasciato», né «filmare e poi strumentalizzare un atto d’amore nei confronti del defunto. Un gesto che ho cercato comunque di evitare». Il fratello d’Italia e fratello di Ignazio, tornato assessore ala sicurezza in regione Lombardia a fine agosto, insiste, riferendosi agli altri militanti presenti: «Questa è la realtà, ho tentato inutilmente di farli desistere», ma aggiunge: «Mi dispiaccio profondamente e chiedo scusa se qualcuno si è sentito incomprensibilmente offeso».

Di fronte alle giustificazioni improbabili, la polemica ovviamente non si è spenta. «Fra poco ci diranno che stavano facendo ginnastica», ha commentato Carlo Cottarelli, candidato Pd al Senato a Milano. E Benedetto Della Vedova di +Europa: «C’è una cosa più grottesca del fare il saluto romano: vergognarsi o temere il giudizio politico dei cittadini e fingere di non averlo fatto».
Il capogruppo del Pd in regione, Fabio Pizzul, ha chiesto una censura nei confronti di La Russa da parte del presidente della regione. E il governatore leghista Attilio Fontana .ha risposto, forse anche approfittando dell’occasione per criticare l’alleato-competitor: «Sono comportamenti che non fanno parte del nostro modo di vedere».

Noi sostanzialmente ai funerali preghiamo e cerchiamo di esprimere solidarietà ai parenti rimasti». Comunque ha spiegato che non gli è stata presentata «nessuna richiesta» di dimissioni: «All’opposizione dico che, dopo aver parlato con lui, ne discuteremo e valuteremo tutto». La Russa ha appunto mandato la lettera di mezze scuse, chiedendo a consiglieri e assessori di lavorare insieme: insomma, resta assessore. Roberto Cenatim presidente provinciale Anpi di Milano, chiede invece alla magistratura di «individuare i responsabili e di applicare le leggi Scelba e Mancino per apologia di fascismo».