La guerra per le poltrone; la pochezza culturale e morale della «nuova» classe dirigente; la resa dei conti nella coalizione di destra; gli interessi nella loro materialità brutale. Assistiamo in diretta allo spettacolo della degenerazione della politica. Sarebbe sbagliato tuttavia indugiare nella cronaca di colore e non considerare le ragioni di fondo che hanno portato la destra nazionalista a conquistare le leve del comando. Aldilà delle scaramucce sulla spartizione degli incarichi, non c’è dubbio che siamo in presenza di uno spostamento culturale e politico profondo nella società italiana, di una «rivoluzione conservatrice», che non significa ritorno al passato, ma il...