Più si dimostrano intransigenti i creditori nei confronti di Alexis Tsipras, più si rafforzano le voci almeno nella sinistra radicale greca che chiedono vie alternative, elezioni anticipate e l’uscita della Grecia dall’eurozona. Il contenuto dell’accordo, nel caso davvero ci fosse, non solo fa inasprire il dibattito in seno a Syriza, ma mette alla prova la compattezza del suo gruppo parlamentare. La sinistra radicale è sempre stata un’area politica che comprende tutti: dai socialisti irradiati dal Pasok e dal Kke, ex eurocomunisti fino a ecologisti-verdi, anti-global e «cani sciolti» con diverse strategie. Un vero arcobaleno politico, ma anche un campo di...