Dopo tanti massacri compiuti per mezzo di armi da fuoco, l’America sembra raggiungere un diverso grado di consapevolezza riguardo la necessità di leggi federali che regolamentino e limitino il possesso di armi, specialmente la famigerata mitraglietta semiautomatica AR-15.

Ad alzare quest’onda sono stati gli studenti della scuola superiore scampati al massacro, che si sono rivolti al presidente Trump e al Congresso chiedendo leggi e non preghiere. A loro si sono uniti i genitori e perfino lo sceriffo: «Broward County alle elezioni di midterm non eleggerà politici che non si schierano contro le armi e a favore dei cittadini», ha affermato.

Per il 20 aprile, anniversario della strage nella Columbine High School in Colorado, primo di una serie di massacri in scuole americane, gli studenti e i professori stanno organizzando una walk out, un’uscita coordinata dagli istituti scolastici in tutto il Paese per chiedere nuovamente delle leggi.

È la prima volta che questa richiesta arriva dai sopravvissuti e dai parenti delle vittime. Ma forse questa generazione nata dopo Columbine e cresciuta sotto i due mandati di Obama, primo presidente a favore della regolamentazione e limitazione delle armi da fuoco, ha finalmente una consapevolezza diversa. E nel 2020 voterà.