Maria Rovira è una giovane consigliera comunale di Barcellona eletta nelle liste della Cup, la Candidatura d’Unitat Popular, la sinistra indipendentista catalana che grazie al proprio appoggio esterno ha reso possibile la nascita dell’esecutivo guidato da Carles Puigdemont. Rovira si trova in Italia per partecipare a un breve tour di presentazione del volume Catalogna indipendente pubblicato in questi giorni da Manifestolibri (pp. 144, euro 10).

Martedi il presidente della Generalitat, Puigdemont, ha annunciato che l’indipendenza catalana è rinviata: è più triste o arrabbiata per questo?

Un misto di entrambe le cose. Il meccanismo concordato e votato dai catalani prevedeva che alla prima convocazione del parlamento si annunciasse solennemente l’indipendenza come esito della volontà popolare espressa con il referendum. Perciò, ci siamo sentiti traditi: pensavamo fosse venuto finalmente il momento in cui si sarebbe stata annunciata la nascita della Repubblica catalana. Ora vigileremo perché non si perda altro tempo.

Ora la Cup potrebbe togliere il proprio sostegno al governo catalano?

La decisione finale la prenderemo sabato, ma i nostri attivisti stanno già discutendo in queste ore sul da farsi, se togliere l’appoggio a Puigdemont, abbandonare il parlamento di Barcellona o che altro. La discussione non è però qualcosa di chiuso, sta avvenendo, come è nostra prassi, nei quartieri di tutte le città e in ogni centro, anche il più piccolo, della Catalogna. Stiamo promuovendo assemblee con i cittadini e contemporaneamente stiamo lanciando una manifestazione per fare pressione sulla Generalitat perché abbandoni questa esitazione: i catalani si sono espressi chiaramente in favore di un’indipendenza immediata.

In questo senso, quali scenari ritiene possibili ora?

Il premier spagnolo Rajoy continua a negare ogni legittimità al voto dei catalani e all’esito del referendum. Lo ha fatto ancora ieri pomeriggio dando un nuovo ultimatum alla Generalitat. Ora il governo di Puigdemont sta studiando una nuova risposta, ma sembra ormai chiaro che l’offerta di dialogo rivolta a Madrid non ha sortito alcun effetto. Ora dobbiamo prima di tutto vedere se Rajoy intende andare fino in fondo e applicare contro la Catalogna questo famigerato articolo 155 della Costituzione spagnola. Resta il fatto che più di due milioni di persone hanno votato e hanno fatto una scelta chiara per l’indipendenza, non vedo come non si potrà tenerne conto.