L’Europa ha invitato ieri gli Usa «a riconsiderare la decisione annunciata» da Donald Trump di mettere fine alla partecipazione all’Organizzazione mondiale della sanità condannando le «azioni che indeboliscono i risultati internazionali». Per la Commissione europea, «mentre il mondo continua a lottare contro il Covid-19, il principale compito di tutti è salvare vite e contenere e limitare la pandemia».

La Ue «continua a sostenere l’Oms sotto questo aspetto», precisa la Commissione, che ricorda anche di aver «già previsto ulteriori finanziamenti»: a febbraio gli stati hanno versato 15 milioni di dollari all’Oms per la lotta al Covid. Per Bruxelles, la «cooperazione globale e la solidarietà attraverso sforzi multilaterali è la sola strada efficace e possibile per vincere la battaglia che il mondo sta fronteggiando» e per questo «l’Oms deve poter continuare a essere in grado di guidare le risposte internazionali alle pandemie, correnti e future» e ci vuole «l’appoggio e la partecipazione di tutti».

APPENA CONOSCIUTA la decisione di Trump, Jens Spahn, ministro della Sanità della Germania, paese che dal 1° luglio avrà la presidenza semestrale a rotazione del Consiglio Ue, ha parlato di «seria sconfitta per la salute mondiale» e ha affermato che la Ue deve «impegnarsi di più» finanziariamente. «Sarà una delle nostre priorità» per i sei mesi di presidenza tedesca. Già due settimane fa, quando Trump aveva annunciato il ritiro degli Usa dall’organizzazione dell’Onu, la Ue aveva reagito affermando che in piena pandemia «è il momento di dare prova di solidarietà e non di criticare o minare la cooperazione internazionale». A favore dell’Oms, la Ue ha anche organizzato un telethon, dove sono stati raccolti 7,4 miliardi di euro.

L’Unione europea appoggia l’Oms, ma si riserva di analizzarne il funzionamento «nel momento opportuno il prima possibile», come è stato deciso all’assemblea dell’organizzazione il 19 maggio scorso, per arrivare a «una valutazione imparziale, indipendente e completa». Un appello a una riforma dell’Oms era venuto anche dal G7, il 17 aprile scorso.

LA UE SI OPPONE alla decisione di Trump, ma ha delle critiche da fare alla gestione della pandemia da parte del presidente dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus. «Dobbiamo trarre delle lezioni», dice il comunicato della Ue di ieri, sia sull’esplosione della pandemia che sulla risposta che è stata data dall’Oms.

PIÙ CHIARO ANCORA è stato il commissario al mercato unico, Thierry Breton: la Ue avrebbe potuto essere meglio protetta contro il Covid se la Cina e l’Oms avessero dato «prima un’informazione più affidabile». È dalla Francia che sono arrivate le critiche più severe. «Ci sono certamente delle cose da dire sul funzionamento dell’Oms – ha affermato alcuni giorni fa il ministro degli Esteri, Jean-Yves Le Drian – forse una mancanza di reattività, di autonomia rispetto agli stati, forse una mancanza di mezzi di intercettazione, di allerta, di informazione, di capacità normativa».
Il ritiro degli Usa priva l’Oms del finanziamento statale più importante.

L’OMS, ORGANIZZAZIONE con sede a Ginevra che dipende direttamente dall’Onu, è stata fondata nel 1948. Il suo compito è la promozione della salute pubblica nel mondo, proponendo regole, ricerca e protocolli, oltre ad aiuti ai paesi per la gestione dell’accesso alla salute o per programmi sanitari, come per esempio la lotta contro la poliomielite.

Funziona sulla base di un “budget programma” di due anni. L’ultimo copre 2020 e 2021 ed è di 5,8 miliardi di dollari. Il 20% è finanziato dagli stati e l’80% da organizzazioni varie (anche gli stati), su base volontaria. La parte del 20% finanziata dagli stati è calcolata sulla base della ricchezza e della popolazione: Usa 22%, Cina 12%, Giappone 8,6%, Germania 6,1%, Gran Bretagna 4,6%, Francia 4,4%.

Ci sono poi i contributi volontari, che coprono l’80% del budget: il 52% proviene ancora dagli stati e anche qui gli Usa avevano un ruolo importante, con 656 milioni di dollari. Il secondo contribuente è la Fondazione Melinda e Bill Gates, con 531 milioni di dollari. La Commissione europea contribuisce con 131 milioni. A fine marzo, gli Usa dovevano ancora versare 115 milioni di dollari per il budget 2020 e 80 milioni di arretrati.