Il suo nome era Khalid Khalid. È la prima vittima registrata in uno dei cantieri del cratere del terremoto del 2016. Nato in Kuwait 50 anni fa, Khalid viveva nella vicina Camerino da diversi anni e da tre mesi era alle dipendenze della ditta Grimaldi Costruzioni come operaio edile. Ieri mattina, poco dopo le nove, per cause in corso di accertamento, è precipitato da un’impalcatura al quarto piano di un palazzo in via Caio Arrio, a Matelica, ed è morto sul colpo dopo un volo di quindici metri. Inutile l’intervento dei paramedici del 118, che, una volta arrivati, hanno soltanto potuto constatare la sua morte causata da gravissime lesioni interne.

Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri e gli ispettori del lavoro per cercare di capire le cause della caduta e se ci fossero eventuali irregolarità nel cantiere. In attesa dei risultati dell’autopsia, che sarà eseguita nell’obitorio dell’ospedale di Camerino, gli investigatori hanno sentito diversi testimoni tra gli altri lavoratori presenti in quel momento nel cantiere di Matelica. Si tratterebbe di altri due operai, evidentemente scossi dalla scena alla quale avevano assistito.

La morte di Khalid è arrivata il giorno dopo la diffusione dei dati dell’Inail sulle morti sul luogo di lavoro del 2018: sono state 1.133, per una media di quasi tre al giorno, in aumento di oltre il 10 percento rispetto all’anno precedente, quando le vittime furono 1.029.

Un trend che, tuttavia, nelle Marche è in decisa controtendenza rispetto alla media italiana. Giusto ieri mattina la Cgil aveva mostrato infatti come i morti sul lavoro nel 2018 fossero diminuiti del 33 percento rispetto al 2017, anche se, di contro, sono aumentati gli incidenti non mortali, che sono stati oltre diciottomila (contro i quindicimila del 2017).

I cantieri della ricostruzione, comunque, restano sotto la lente dopo che, sempre la Cgil, un anno fa aveva segnalato varie irregolarità nei lavori per le cosiddette casette provvisorie, sia sul versante della sicurezza sia su quello contrattuale, con le condizioni degli operai spesso e volentieri ben al di sotto degli standard minimi. Sul caso ha aperto un fascicolo anche la procura di Macerata, al momento ancora senza esiti investigativi rilevanti.