Se sei una star del pop, vivi nel paese che ha inventato la politica spettacolo e vai sul palco a cantare per sostenere il tuo candidato in una delle ultime tappe di una campagna fra le più virulente della storia Usa, una delle cose peggiori che ti può capitare è steccare un acuto. È successo a Katy Perry il 5 novembre a Philadelphia, proprio mentre intonava alcuni suoi successi indossando una maglietta glitterata a stelle e strisce. Dicono che subito dopo lei sia tornata al più sicuro play back, ma intanto l’incidente era stato registrato e lanciato fra i titoli del notiziario di Euronews. Per par condicio, l’emittente (di proprietà per il 53% del magnate egiziano Naguib Sawiris e per il restante 47% di televisioni pubbliche europee, fra cui anche la Rai) ha anche annunciato che Trump era stato allontanato dal palco in Nevada a causa di una «potenziale minaccia», fra gli astanti, di un «sospetto sostenitore» di Hillary che poi si è rivelato essere uno che aveva solo alzato un cartello. Colpisce che queste due non notizie abbiano ricevuto lo stesso peso dell’annuncio che i ribelli curdo-siriani hanno iniziato l’entrata a Raqqa e la decisione dell’Hdp turco di sospendere la loro partecipazione ai lavori parlamentari in Turchia, ma si sa, il pepe aumenta l’audience.

Se Clinton dovesse perdere, non sarà certo colpa dell’incertezza vocale di Katy Perry che ce l’ha messa tutta per sostenerla, anche uno striptease per strada con relativo fermo di polizia non si sa quanto finto o costruito. E non si potranno nemmeno incolpare Beyoncé, Scarlett Johansson, Mark Ruffalo e le numerose altre celebrity che l’hanno sostenuta, perché gli endorsement aiutano, ma se il piatto principale non convince, nessun contorno farà di una cena un pasto memorabile.
In ogni caso, sarebbe bello sapere quante persone hanno deciso di a votare Clinton perché invitati a farlo da star come i coniugi Clooney, Meryl Streep, Julianne Moore. E sarebbe pure interessante sapere se chi si è spogliato ha influenzato i puritanissimi americani. A parte la già citata Perry, per la Clinton si è denudata anche Madonna, seppure in una foto subito rimossa. Ma il clou lo ha raggiunto James Franco con una salvietta.

Protagonista di due video a sostegno della candidata democratica, l’attore, parodiando la campagna pubblicitaria di una birra, definisce la Clinton «La donna più interessante del mondo». Se il primo video termina con lui che beve caffè mezzo abbracciato a una sagoma di cartone di Hillary, il secondo si fa hot, perché Franco si mostra appena uscito dalla doccia mentre si avvolge attorno ai fianchi un telo che, all’altezza degli attributi, ha una grande H che sta per Hillary.

Intanto dice: «Io di solito non sostengo candidati, ma quando lo faccio, sono straordinari. Votate con saggezza, amici miei».
Al di là delle facili allusioni ai problemi che proprio quella zona corporale, e la sua attività, creò a Bill Clinton con il caso Lewinsky, se provo a immaginare una campagna equivalente in Italia, non mi viene in mente nessun attore disposto a girare un video analogo, benché ironico. Dubito anche che un’eventuale candidata, da noi, vivrebbe con agio un appoggio così perché è facile immaginare quante critiche e pettegolezzi le cadrebbero addosso. Benché meno bacchettoni degli americani, certi riferimenti da noi sono ancora considerati terreno di vanto maschile.
Resta il fatto che quando si è ridotti a guardare lo spot di un attore mezzo nudo per decidere che presidente votare, c’è da chiedersi in che razza di democrazia siamo finiti. Detto ciò, io voto per la salvietta di James.

mariangela.mianiti@gmail.com