Il maltempo persiste in gran parte dell’Italia e le piogge che vanno ad aggiungersi a quelle cadute in abbondanza nel corso della settimana continuano a rappresentare per alcune situazioni la goccia che fa traboccare il vaso a causa dei terreni saturi d’acqua.

Il Veneto è in stato di allarme da domenica scorsa: scuole chiuse, circolazione su alcune linee ferroviarie sospese, saltate decine di migliaia di utenze elettriche, case evacuate, ponti chiusi, e al momento continua ad essere una delle regioni più martoriate: tre giorni fa le immagini choccanti dell’altipiano di Asiago con migliaia di alberi spazzati via come stuzzicadenti da raffiche di vento potentissime; a seguire 48 ore di black out elettrico per molti comuni, strade forestali e sentieri impercorribili. Il giorno dopo le piogge incessanti hanno rimesso in movimento la frana del Tessina, in Alpago, nel bellunese, il più grande smottamento conosciuto in Europa, circa 4 milioni di metri cubi. Probabile l’evacuazione di alcuni abitanti. E sempre nel Bellunese un’altra frana di terra e fango ieri ha completamente ostruito la strada regionale 203 che collega il comune di Cencenighe con quello di Agordo. Ancora a fine giornata risultavano isolati i comuni a nord dello smottamento. Si tratta, tra gli altri, degli abitati di Rocca Pietore, Colle Santa Lucia e Selva di Cadore. Sono ancora 27 le interruzioni sulla rete stradale del Bellunese da domenica, poche strade riaperte e molti limitazioni di circolazione e di carico.

 

La situazione resta pesantissima nell’Agordino ma anche in molti altri territori della provincia bellunese, in primis il Cadore, il Comelico e la Val Boite. Sul campo l’unità di crisi regionale e la protezione civile nazionale. E’ una paralisi, dai territori colpiti, sui social , dai mezzi di informazione si diffonde la disperazione delle persone che si vedono circondate da distruzione.

Il Governatore Luca Zaia ha dichiarato che la regione è in ginocchio e supplicato aiuto a tutto campo: si è rivolto agli istituti di credito per dei finanziamenti speciali e la sospensione delle rate dei mutui, mentre al Governo ha chiesto di procrastinare tutto il procrastinabile e di intervenire con dei finanziamenti rapidi per scongiurare il pericolo di un ulteriore spopolamento di valli e montagne. La regione Veneto sta facendo appello anche alla solidarietà dei cittadini, per questo ha attivato un conto corrente e con una lettera inviata al Capo del Dipartimento della Protezione Civile Nazionale Angelo Borrelli, ha chiesto formalmente l’attivazione di appositi numeri solidali.

In risposta al governatore la Vice-Ministra dell’Economia Laura Castelli per mezzo Facebook ha fatto sapere di ritenere prioritarie la sospensione degli obblighi fiscali e di riscossione per i territori colpiti, nonché i sostegni finanziari. Più concretamente l’Istituto Bancario Intesa Sanpaolo ha confermato con una nota la disponibilità a intervenire finanziariamente con un plafond di 1 miliardo di euro, di cui 270 milioni dedicati alle regioni del Nordest, e a sospendere per 12 mesi le rate dei finanziamenti in essere per le famiglie e le imprese delle aree geografiche interessate da gravi situazioni. Contemporaneamente Enel ha fatto sapere di essersi attivata per la sospensione della fatturazione ai clienti nelle aree del Triveneto devastate dalla calamità naturale. Nel tardo pomeriggio è arrivato anche l’impegno di Unicredit, con pacchetto di misure straordinarie.

Incalcolabile il danno alle foreste devastate del Nord Italia: in un giorno, il 30 ottobre quando le raffiche hanno superato i 140 km/h sono stati abbattuti tanti alberi quanti se ne abbattono in tutta Italia in un anno di attività selvicolturale, circa otto milioni di metri cubi di legno. E ci vorranno 100 anni per rimediare al danno.

Ma è stata un’altra giornata di passione anche per il Centro-Sud. Il fatto più tragico in Sardegna, sull’isola di Carlo Forte dove una turista tedesca è stata uccisa da un fulmine durante un escursione. Nel Cagliaritano un’altra bomba d’acqua. Le piogge hanno insistito soprattutto in Sicilia: problemi nel Palermitano, dove le precipitazioni si sono aggiunte a quelle già abbondanti di giovedi, alcune auto sono rimaste bloccate da mezzo metro di acqua nei sottopassi della circonvallazione, mentre la Palermo -Trapani è diventata un fiume. Allagamenti anche nel Trapanese e nell’Agrigentino. In base alle previsioni metereologiche disponibili, mentre sulla penisola le condizioni sembrano in graduale miglioramento, a sud e in particolare sulla Sicilia rimangono ancora instabili. Sempre su Facebook il vice- premier Di Maio ha dichiarato che le regioni colpite che faranno richiesta dello stato di emergenza, lo avranno.