Un fiume di persone. «Siamo centomila», dicono a un certo punto gli organizzatori. Tutti in marcia per la pace da Perugia ad Assisi. La pioggia battente non è riuscita a fermare i manifestanti: tanti colori, tanti volti, tante storie, soprattutto tanti giovani e giovanissimi da ogni parte d’Italia: gli studenti delle scuole erano più di diecimila. Presenza annunciata già nei giorni scorsi e dettaglio sul quale gli organizzatori hanno spinto molto, a testimonianza che i temi della Marcia della pace guardano al futuro, pur avendo ben aperti gli occhi sul presente.

Un percorso di pace nel cuore dell’Italia, nel segno di tre anniversari: i cento anni dalla fine della prima guerra mondiale, i settant’anni dalla Dichiarazione universale dei diritti umani e i cinquant’anni dalla morte del padre italiano della nonviolenza Aldo Capitini.

Comune l’obiettivo di tutti i partecipanti: restare umani, soprattutto adesso, quando la violenza e l’intolleranza sembrano essere diventate pane quotidiano.

Un pensiero, ovviamente, per Mimmo Lucano, il sindaco di Riace arrestato qualche giorno fa. L’organizzatore Flavio Lotti per «il modello Riace» vorrebbe il Nobel per la pace.

«Non ci riferiamo a persone in particolare – ha detto – e non vogliamo personalizzare la questione, ma come comitato organizzatore della marcia proponiamo che il prossimo Nobel venga dato a un modello di accoglienza, integrazione e solidarietà che serve a tutti e che risponde ai valori a cui la marcia si è sempre ispirata».

Presenti, tra i politici, lo stato maggiore del Pd: il segretario Maurizio Martina e due degli sfidanti del prossimo congresso: Matteo Richetti – con sciarpa arcobaleno al collo – e Nicola Zingaretti.

Immancabile la foto di rito con sorrisi e abbracci tra loro. In marcia per la pace anche Pippo Civati e Beatrice Brignone di Possibile. Nella folla s’è visto anche il leader di Leu Pietro Grasso.

Per il resto, tante associazioni (sono svariate centinaia le sigle che hanno aderito) e tanta, tantissima, partecipazione diffusa: persone che si sono fatte venticinque chilometri sotto la pioggia soltanto per affermare il principio universale della pace e contro ogni tipo di discriminazione, altro tema portante della Perugia-Assisi di quest’anno.