Sindaco Totò Martello, lei, anima dell’associazione dei pescatori, amministra un’isola con il «porto chiuso». Come vive questa situazione?

È falso. A Lampedusa il porto non è mai stato chiuso. È sempre aperto.

Eppure alla Sea Watch con i suoi 42 naufraghi è stato negato l’ingresso.

Guardi, è solo politica. Nell’isola arrivano continuamente piccole barche con migranti a bordo, entrano in porto indisturbate fino al molo.

Vuole dire che non esistono controlli?

Assolutamente. Mentre l’attenzione era focalizzata sulla Sea Watch tenuta a vista, ieri sono giunti direttamente in banchina 10 migranti, come se nulla fosse. Non li ha visti nessuno, poi appena sbarcati sulla terraferma sono stati accompagnati nel centro. Dall’inizio dell’anno ne sono arrivati a centinaia. Solo nell’ultima settimana con queste mini-barche sono approdate nell’isola circa 150 persone. C’è chi li chiama sbarchi fantasma, altro che fantasma. Noi li vediamo quasi ogni giorno. Nel silenzio queste persone vengono portate nell’hotspot e poi imbarcate sul traghetto per Porto Empedocle.

Per il governo la Sea Watch entrando in acque territoriali ha commesso diversi reati, Salvini sollecita persino l’arresto della capitana.

Mi pare che non sia compito di un governo stabilire se esista o meno un reato, spetta alla magistratura valutare eventuali ipotesi contestate dalle forze dell’ordine.

Il punto è che Sea Watch è entrata senza alcuna autorizzazione, anzi in presenza di un divieto.

Certo, ma per altri non funziona così.

Scusi?
Quando i motopesca tunisini, marocchini o egiziani entrano all’interno delle 12 miglia per pescare nel nostro mare non c’è alcuna nave italiana che li blocca e li denuncia. Perché in questo caso nessuno fa niente, eppure le segnalazioni dei pescatori di Lampedusa non si contano più.

È accaduto di recente?

Un mese fa una ventina di tonnare nordafricane si sono riparate sotto costa per l’arrivo del maltempo, sono rimaste lì indisturbate e poi sono andate via. Non ci sono motovedette italiane che bloccano questi pescherecci, le autorità dovrebbero difendere la nostra riserva ittica. Certo, Meloni vorrebbe affondare la Sea Watch: che fa affondiamo allora tutti i pescherecci stranieri che invadono il nostro mare?

Salvini sostiene che Lampedusa non vuole la Sea Watch ma il turismo.

Il ministro lo sa che a fine anno saremo tutti denunciati per evasione fiscale?

Prego?

Anche quest’anno non c’è stata la proroga della sospensione delle tasse (provvedimento preso dal governo Berlusconi nel 2011 a seguito dell’ondata di arrivi dei tunisini sull’isola e prorogato fino al 2017, ndr), questo significa che presto arriveranno le cartelle esattoriali e gli imprenditori onesti saranno nei guai. Come faranno gli imprenditori a pagare di colpo le tasse? Se falliamo tutti dove andranno i turisti che stanno a cuore al ministro? Il governo si occupi di noi, a cominciare dai trasporti.

Cosa non va nei collegamenti?

La Siremar che svolge il servizio da Porto Empedocle ha sostituito la nave Sansovino con la Pietro Novelli che è più piccola, con appena 15 cabine e un garage ridotto. Spesso i tir non riescono a imbarcarsi, persino i cassoni che servono per la spazzatura non arrivano. Ieri la nave neppure è partita da Porto Empedocle, aveva un guasto. Siamo stufi e pronti a tutto.

È una minaccia?

No. Se la Siremar non ripristina la Sansovino e le istituzioni non fanno la loro parte noi lunedì blocchiamo il porto, questo è sicuro. Stavolta lo chiudiamo sul serio, non facciamo entrare la nave Novelli.

Insomma sindaco, le emergenze a Lampedusa sono altre non i migranti…

Se non fosse stato per la presenza massiccia di giornalisti in questi giorni i turisti non avrebbero percepito nulla. La situazione qui è tranquilla, ovviamente la vicenda della Sea Watch ha incuriosito tante persone.