Il periodo 2023-2027 sarà quasi certamente il più caldo mai registrato sulla Terra, poiché i gas serra e il fenomeno meteorologico El Niño si combineranno per far salire le temperature. È l’avvertimento lanciato ieri dall’Organizzazione meteorologica mondiale (Wmo), che fa parte dell’Onu.

Le proiezioni suggeriscono tra l’altro che, con una elevata probabilità (del 66%) le temperature globali arriveranno a superare di 1,5 gradi centigradi i livelli pre-industriali: il limite indicato come l’obiettivo più ambizioso degli Accordi sul clima di Parigi sarà infranto in almeno un anno dei prossimi cinque. Si prevede che la temperatura globale media per ciascun anno fra il 2023 e il 2027 sarà fra 1,1 e 1,8 gradi sopra la media del periodo 1850 – 1900.

Per il segretario generale della Wmo, Petteri Taalas, «questo rapporto non significa che supereremo in permanenza il livello di 1,5 gradi centigradi indicato nell’Accordo di Parigi, che si riferisce al riscaldamento di lungo termine per molti anni. In ogni caso, l’Organizzazione meteorologica mondiale suona l’allarme: noi supereremo il livello di 1,5 gradi su base temporanea con sempre maggior frequenza».

Il nuovo rapporto è stato pubblicato in vista del Congresso meteorologico mondiale (22 maggio-2 giugno), che discuterà di come rafforzare i servizi meteorologici per sostenere l’adattamento ai cambiamenti climatici. Il «riscaldamento di El Niño è atteso nei prossimi mesi – ha aggiunto Taalas – e questo si combinerà con il cambiamento climatico di origine umana, per spingere le temperature globali verso territori mai toccati. Questo avrà vaste ripercussioni per la salute, la sicurezza alimentare, la gestione dell’acqua e l’ambiente. Dobbiamo essere preparati», ha concluso.

La possibilità che la media quinquennale superi la soglia di 1,5°C, secondo il Global Annual to Decadal Climate Update prodotto dal Met Office del Regno Unito, il principale centro Wmo per tali previsioni, è pari al 32% ed è aumentata costantemente dal 2015, quando era vicina allo zero.