La sorpresa di queste elezioni europee in Germania è Die Partei, il partito fondato nel 2004 da Martin Sonneborn, allora caporedattore della rivista di satira Titanic. Dalle ultime elezioni del 2014 è salito di ben 2 punti percentuali passando dallo 0,6% al 2,4 per cento. Con questo risultato oltre a Sonneborn entra nell’europarlamento anche il giovane comico della tv Nico Semsrott. Il programma elettorale è a tratti paradossale: promozione di un livello di esistenza massimo di un milione di euro pro capite, ritiro della patente per chi nega il cambiamento climatico, ritorno alla vecchia divisione tra Germania Est e Ovest. Ma si vede che i suoi elettori hanno saputo intravedere il fondo di verità nascosto dietro la burla e le votazioni sono state un successo. Berlino è tappezzata di battute provocatorie che riguardano gli aspetti più problematici della società: la casa, il lavoro, la spesa militare.

Dopo i risultati i politici dell’ironia festeggiano in un locale di Kreuzberg, quartiere multiculturale di Berlino dove Die Partei ha sfiorato il 9%. Fuori dal locale parliamo con diversi militanti. Alcuni non hanno mai fatto politica prima, altri votavano a sinistra ma sono ormai disillusi. Incontriamo il fondatore del partito Sonneborn, che ci accoglie tra i festeggiamenti.

Chi cerca di rappresentare il vostro partito?

Noi non rappresentiamo nessuno. Facciamo critica della società e utilizziamo come mezzo la satira che è in grado non solo di infastidire ma anche di far riflettere.

Qual è il vostro programma adesso che siete stati eletti?

In Italia vogliamo far arrabbiare Benito Salvini. Per quanto riguarda l’europarlamento invece, spero riusciremo a formare un gruppo con il partito pirata. La Spd ormai è morta. I Verdi sono la nuova Spd, ma il loro è un partito conservatore che punta all’elettorato delle classi agiate. Noi diventeremo i nuovi Verdi.

Quali sono i vostri rapporti con gli altri partiti tedeschi?

In Germania dopo le votazioni i partiti formano sempre la solita grande coalizione di centro e gli elettori si sentono traditi. Noi siamo l’estremo centro, né di destra né di sinistra. Ma abbiamo buone relazioni con la Linke, i Verdi e alcune parti più progressiste della Spd.

Che tipo di militanti e elettori si sono avvicinati al vostro partito?

Ci sono tanti giovani. Molti si sono politicizzati grazie al nostro linguaggio divertente. Speriamo in una soluzione biologica: per molti vecchi elettori della Cdu questo è l’ultimo voto, mentre per molti dei nostri elettori questo è il primo voto.

Quali sono le vostre critiche nei confronti dell’Europa?

Il concetto di Europa è positivo ma è rappresentato dalle persone sbagliate. Tutte le istituzioni dell’Unione sono occupate dai conservatori. Secondo i dati Eurostat negli ultimi vent’anni la percentuale della popolazione in stato di povertà è rimasta costante. Non c’è nessuna Europa “sociale”, solo un’Europa orientata agli interessi della finanza.

Perché in campagna elettorale avete distribuito opuscoli con i nomi di candidati nazisti?

In Europa si spendono più soldi per gli armamenti che per il welfare. Abbiamo creato questa falsa lista di candidati nazisti per denunciare in maniera ironica la militarizzazione dell’Europa.

Fuori dalla Germania siete in contatto con altri partiti? Che cosa pensa del Movimento Cinque Stelle? E del movimento di protesta dei gilet gialli?

Beppe Grillo è uno sciocco. Non vediamo possibilità di dialogo. Con i gilet gialli non abbiamo contatti ma credo che sia significativa la loro protesta.

E sull’immigrazione qual è la vostra opinione?

Abbiamo appoggiato l’organizzazione Sea Watch con una campagna di informazione. L’Europa intera è responsabile di quello che sta accadendo, non solo le singole nazioni.

Qual è il vostro programma economico?

Siamo l’unico partito in Germania con in programma una crescita economica che non comporti la riduzione del welfare e la distruzione dell’ambiente. Tutti noi amiamo la comodità ma la comodità senza regole è pericolosa. L’economia deve essere diretta dalla politica.

Prima dell’ultima stretta di mano Sonneborn saluta con una piccola richiesta: fatemi sapere se in Italia nasce qualche nuovo partito divertente.