L’unico matrimonio possibile è quello fra un uomo e una donna, ma «è importante» che ci siano delle «leggi civili» che regolamentino anche le unioni delle «coppie omosessuali». Nella consueta conferenza stampa sull’aereo che ieri lo ha riportato in Vaticano dopo il viaggio in Ungheria per il congresso eucaristico e la visita apostolica in Slovacchia, rispondendo a una domanda sulla recente risoluzione del Parlamento europeo che invita i Paesi dell’Ue a riconoscere i matrimoni omosessuali e i relativi rapporti di genitorialità (bocciata da Lega e Fratelli d’Italia), papa Francesco esprime la propria posizione: no al «matrimonio», che resta un sacramento celebrato «fra un uomo e una donna»; sì a leggi statali per le unioni civili anche omosessuali, senza però possibilità di adozione o di procreazione assistita, visto che, evidentemente non per caso, il pontefice cita come esempio i «Pacs francesi» del 1999 e non le successive evoluzioni, come il mariage pour tous del 2013, che invece consente l’adozione.

«Il matrimonio è un sacramento tra un uomo e una donna, la Chiesa non ha potere di cambiare i sacramenti così come il Signore li ha istituiti, si crea confusione», ha detto il papa. Che poi ha aggiunto: «Ci sono leggi che cercano di aiutare le situazioni di tanta gente che ha un orientamento sessuale diverso», «se una coppia omosessuale vuole vivere insieme, gli Stati hanno possibilità civilmente di sostenerla, di dare loro sicurezza di eredità, salute».

Non si tratta di una posizione del tutto nuova. Già in passato papa Francesco aveva espresso un generico consenso per le legislazioni statali che regolassero civilmente le unioni omosessuali – a differenza di quando era vescovo di Buenos Aires –, precisando che non andavano confuse con il matrimonio e che la Chiesa cattolica non avrebbe potuto comunque «benedire» queste unioni. Ieri lo ha ribadito, ma con una maggiore chiarezza.

Così come con chiarezza, e con durezza, ha ribadito la posizione della Chiesa sull’aborto: «È un omicidio, chi fa un aborto uccide», anzi «assume un sicario per uccidere una vita umana», «per questo la Chiesa è così dura su questo argomento, perché se accettasse questo è come se accettasse l’omicidio quotidiano». Anche se poi, dal punto di vista pastorale, la Chiesa deve avere un atteggiamento non di «condanna» ma di «accoglienza». Così ha riposto Francesco a Gerard O’Connell, vaticanista di America, settimanale dei gesuiti statunitensi, che lo ha interpellato sulla posizione dei vescovi Usa di negare la comunione a Biden, favorevole alle leggi sull’aborto. «Non ho mai rifiutato l’eucaristia a nessuno», «ogni volta che i vescovi hanno gestito non come pastori un problema si sono schierati sul versante politico», ha spiegato il papa.

No vax in Vaticano? «Anche nel collegio cardinalizio ci sono alcuni negazionisti – ha detto il pontefice –, uno di questi, poveretto, è ricoverato con il virus. Ironia della vita. In Vaticano sono tutti vaccinati – ha aggiunto -, tranne un piccolo gruppetto che si sta studiando come aiutare».