In Montana una deputata democratica transgender, Zooey Zephyr, 34 anni, è stata bandita della Camera dello stato a guida Gop. La ragione di un atto così politicamente violento è nella serie di proteste iniziate dopo che Zephyr si è schierata in difesa dei diritti dei minori transgender. In Montana infatti sta per diventare operativo un disegno di legge, lo Youth Health Protection Act, che vieta ai minori transgender di ricevere le cure per la riassegnazone di genere, impedisce l’uso di fondi pubblici per queste procedure e aggiorna le definizioni di «maschio» e «femmina» in termini strettamente biologici. I repubblicani sostengono che lo scopo della legge è quello di proteggere i giovani da «decisioni che possono cambiare la loro vita irrimediabilmente», mentre per i democratici la legge è incostituzionale e discriminatoria.

Quando il disegno di legge è passato al voto della Camera, Zephyr ha fatto un intervento appassionato dicendo che chi si era espresso a favore aveva «le mani sporche di sangue». Da quel momento in poi i conservatori le hanno tolto più volte la parola, o impedito di intervenire nei dibattiti. La comunità Lgbtq e gli attivisti per i diritti umani si sono schierati dalla parte della deputata, e hanno iniziato a manifestare, prima fuori e poi anche dentro la Camera, chiedendo di darle la parola.

DURANTE UN’IRRUZIONE e l’occupazione dell’aula della Camera sono stati arrestati sette manifestanti, e i repubblicani hanno definito gli eventi «una rivolta», accusando Zephyr di aver fomentato gli attivisti incitando una «insurrezione». Il portavoce repubblicano Matt Regier, sostenuto dalla maggioranza Gop, ha stabilito che i commenti di Zephyr violano le regole della Camera, e ha rifiutato di farla parlare fino a quando non si sarà scusata formalmente. In seguito, i deputati del Montana hanno votato 68 a 32 per escludere l’unica deputata transgender dello stato per il resto della sessione di quest’anno.

Da quel momento Zephyr non può partecipare né prendere la parola in nessuna sessione della Camera, e può votare solo a distanza. La deputata ha affermato di non avere nessuna intenzione di scusarsi e che continuerà a difendere i suoi elettori e la comunità Lgbtq. Il leader della minoranza democratica alla Camera dello stato, Kim Abbott, ha dichiarato che il suo gruppo ritiene i repubblicani responsabili di portare avanti un’«agenda antidemocratica». Ma Zephyr resta censurata.

I DIRITTI della comunità Lgbtq sono in prima linea nel dibattito politico Usa: solo questo anno sono stati presentati almeno 450 disegni di leggi anti-transgender. Almeno 13 stati (Alabama, Arkansas, Arizona, Florida, Georgia, Idaho, Iowa, Kentucky, Mississippi, Missouri, South Dakota, Tennessee e Utah) hanno approvato leggi o politiche che limitano l’assistenza sanitaria per l’affermazione di genere dei minori, e in almeno altri 19 stati sono al vaglio progetti di legge simili.

LA MAGGIORANZA dei divieti si rivolge ai minorenni, ma almeno tre stati prendono di mira anche persone di età compresa tra i 21 e i 26 anni.
Nel 2023 sono già stati presentati 321 progetti di legge anti-Lgbtq, superando il record dei 315 presentati in tutto il 2022.
La censura di Zephyr arriva dopo un episodio simile avvenuto in Tennessee, dove la Camera dei deputati ha espulso due democratici che chiedevano una legge sul controllo delle armi, e molti temono che la polarizzazione politica abbia creato una nuova norma: quella di punire il dissenso.