A ventotto anni dalle sue dimissioni estreme e definitive, sentiamo ancora intatta la nostalgia ma anche il vuoto della sua assenza. Non c’è incontro, riunione, convegno, assemblea di movimento dove Alex non venga in qualche modo ricordato, citato, rimpianto. Ci manca, ma lo sentiamo anche fortemente vicino, compresente. Alla domanda ricorrente «perché?» non ci può essere risposta, ma ognuno di noi un senso a quella morte lo vuole dare: forse a schiacciarlo è stato il troppo amore, la troppa compassione, il farsi carico senza limite dei pesi altrui. Come il suo amato San Cristoforo, Alex aveva preso sulle spalle un...