Sentire un ministro del lavoro scagliare contro Confindustria l’accusa di «terrorismo psicologico» sul «decreto dignità» e di partito preso a favore del gioco d’azzardo è come fare un salto all’indietro in un tempo che potrebbe essere quello della rivoluzione bolscevica. È accaduto ieri al vicepremier Luigi Di Maio che ha reagito alla relazione della direttrice generale di Confindustria Marcella Panucci che in un’audizione davanti alle commissioni finanze e lavoro della Camera ha ribadito che le norme sui contratti a termine potranno avere «un impatto negativo sull’occupazione complessiva». Ma all’epoca della politica che cerca un equilibrio tra la suggestione della «lotta...