Un passo in avanti, uno all’indietro e uno di lato. Il governo continua a ballare sulla giustizia seguendo uno schema consolidato: prima un roboante annuncio, poi la lunga trafila politica per renderlo una proposta concreta e infine una lunga attesa variamente motivata prima dell’approvazione definitiva. Così, dopo aver fatto slittare in avanti la riforma della separazione delle carriere della magistratura (che non andrà in aula alla Camera il 25 marzo come previsto ma approderà in consiglio dei ministri dopo Pasqua), adesso è il turno dell’abolizione dell’abuso d’ufficio, approvata in consiglio dei ministri a giugno e ancora persa nei passaggi parlamentari....