Sandro Plano è il sindaco di Susa dal 2014. In precedenza ha ricoperto la carica di Presidente della Comunità Montana Val Susa. E’ un tesserato del Partito democratico, anche se la sua ormai decennale opposizione al progetto Torino – Lione è mal tollerata.

Sindaco, cosa sta succedendo in val Susa?
Un incendio molto esteso corre lungo la valle, risalendola. Alle pendici del Rocciamelone ha preso fuoco gran parte del versante ed è, al di là di ogni allarmismo da evitare, una situazione molto preoccupante. In questo momento le operazioni di spegnimento da parte di vigili del fuoco e volontari sono ostacolate dal forte vento che impedisce il volo di elicotteri e canadair.

Incendio doloso o casualità?
Questo nessuno può dirlo, al momento. Sicuramente le condizioni di siccità estrema agevolano la propagazione delle fiamme, che per altro possono nascere anche da una sciagurata distrazione, tipo un mozzicone di sigaretta ancora acceso lasciato su un prato.

Le forze schierate per fronteggiare questo incendio sono adeguate?
A Susa abbiamo vigili del fuoco e volontari della Aib: tutti professionisti formati per lavorare anche in caso di pericolo. In questi giorni si è parlato di far giungere l’esercito per fronteggiare l’emergenza. Ringrazio e apprezzo però è necessario fare un ragionamento: se ci sono delle professionalità disponibili, o anche ulteriori attrezzature come quelle che già vengono utilizzare, è un’ottima cosa. Ma mandare la truppa potrebbe creare solo confusione nel coordinamento, nonché esporre i soldati a pericoli per cui non sono addestrati.

Cosa pensa della proposta del Commissario di Governo Foietta?
Il Commissario Paolo Foietta ha proposto l’utilizzo delle compensazioni per il Tav in opere di prevenzione e risarcimento. Lo ringraziamo per il pensiero, ma non condividiamo questa impostazione. La prevenzione dagli incendi, come dalle alluvioni e dal dissesto geologico, devono essere affrontate in Valle di Susa, come in Val Soana, come al Sud con specifici capitoli di spesa, indipendenti dal discorso relativo alla nuova linea ferroviaria. Vale per lo sviluppo economico, le rotonde, i teatri, e tutto ciò che nel resto d’Italia è definito contributo pubblico e qui è definito compensazione.

Ci sono pericoli per la salute?
La situazione per quanto riguarda Susa non presenta particolari criticità. Come si vede dalla fotografia i fumi sono in quota e discendono, purtroppo, a valle verso Torino ma non interessano il centro abitato. Si stanno predisponendo le misure di evacuazione in caso di propagazione dell’incendio nei pressi delle strutture abitate.

Come evolverà l’incendio?
Nessuno può dirlo: la montagna è incolta e i boschi non sono più seguiti. Il sottobosco si è sviluppato e le piste tagliafuoco sono sempre meno perché osteggiate. Ci vorrebbero investimenti enormi per rendere sicuro il territorio e creare lavoro. Ma è un piano troppo lontano.