Era l’ottobre del 2015 quando Thomas Bach (presidente attuale del Cio) durante l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite preannunciava la creazione, nella successiva edizione dei Giochi (Rio 2016), di una squadra composta unicamente da atleti rifugiati, per puntare i riflettori su questa immane crisi globale e nel tentativo di agire come simbolo e speranza per tutti loro. Ai Giochi della XXXI Olimpiade parteciparono dunque in dieci (sei maschi e quattro femmine) provenienti da quattro diversi paesi (Sudan del Sud, Repubblica Democratica del Congo, Siria ed Etiopia); furono presenti nell’atletica, judo e nuoto facendo direttamente riferimento ai comitati olimpici dei paesi in...