Siamo al 27 luglio 1914? Cioè, alla vigilia di un passo che ci getterebbe in una nuova catastrofe europea e non solo, come allora? I segnali che giungono da Bruxelles sono poco rassicuranti. Non tanto e non solo per le parole da rottura definitiva. Bensì per l’altalena che le ha precedute. Solo lunedì scorso la riunione dell’Eurogruppo si era chiusa con un quasi-accordo, che tutti davano per sicuro a fine settimana. Invece, il giorno dopo, il testo che il giorno prima era non-inaccettabile, diventò da rigettare senza riserve. Inoltre, una lettura attenta del testo «corretto» dalle «istituzioni» mostra che le...