Grano amaro, «l’Africa è ostaggio dei russi»
Zelensky ai leader dell'Ua Il primo discorso in collegamento con Addis Abeba: «400 milioni di persone dipendono dal nostro cibo». Ma l'accoglienza resta fredda
Zelensky ai leader dell'Ua Il primo discorso in collegamento con Addis Abeba: «400 milioni di persone dipendono dal nostro cibo». Ma l'accoglienza resta fredda
«L’Africa è ostaggio della Russia» è il titolo che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha voluto dare ai media internazionali per il suo discorso di ieri pomeriggio in videoconferenza all’Unione africana (Ua), il primo con i leader del continente africano dopo aver girato i parlamenti di mezzo mondo.
Ad Addis Abeba, in Etiopia, le parole di Zelensky sono state accolte con la stessa freddezza con cui metà dei paesi africani alle Nazioni unite, lo scorso 7 aprile, si sono astenuti dal cacciare la Russia dal Consiglio per i diritti umani dell’Onu. Già due mesi e mezzo fa Zelensky aveva espresso al presidente senegalese e presidente di turno dell’Ua Macky Sall il desiderio di parlare al’assemblea, ma organizzare il tutto non è stato per nulla semplice. Il presidente ucraino ha concentrato il suo discorso sul cibo: «Senza guerra con la Russia non ci sarebbero carenze sul mercato alimentare» ha detto, né l’aumento dei prezzi che ha portato «la guerra in Ucraina nelle case di milioni di famiglie africane».
Il 40% del fabbisogno di grano e orzo dell’Africa era importato da Russia e Ucraina, con punte dell’80% come l’Egitto.
L’inflazione galoppante e le economie africane in fragile ripresa dopo il biennio di pandemia, unite alla carenza sul mercato di generi alimentari di prima necessità e di fertilizzanti, sta mettendo in forte crisi molte zone del continente, in particolare quelle oggi più esposte al cambiamento climatico. «Secondo le stime degli esperti – ha continuato Zelensky – la vita di circa 400 milioni di persone in diversi paesi del mondo dipende dall’esportazione dei nostri prodotti agroalimentari».
Il presidente ucraino ha poi parlato della volontà della Russia di «trasformare l’Ucraina in una colonia», cercando così di toccare i cuori dei leader africani in ascolto e di rassicurarli sulla «nuova logistica» in costruzione: «Esportazioni su rotaia e attraverso i porti dei paesi vicini» per continuare a «garantire» i volumi di grano, anche se ciò «si trasforma in una fornitura molto più costosa». Diverso il discorso dei fertilizzanti, la cui produzione «è oramai interrotta».
Zelensky, nel suo discorso, è infine tornato sul voto delle Nazioni unite, proponendo ai paesi africani di sostenere la sua iniziativa di una conferenza globale di riforma e trasformazione dell’Onu e ha annunciato un prossimo viaggio del ministro degli esteri ucraino Dmytro Kuleba in Africa subsahariana. Sarà molto interessante vedere come verrà accolto dai suoi omologhi africani.
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