Scuole chiuse, treni fermi, aule universitarie semideserte, uffici pubblici silenziosi. Ieri è stata l’ennesima giornata di uno sciopero che ormai è generale, e continuerà a febbraio e a marzo a meno che il governo non ceda alle richieste di aumenti salariali in linea con l’inflazione dietro la stragrande maggioranza delle lotte. Cinquecentomila i lavoratori in agitazione, tra ferrovie, autobus, insegnanti e impiegati pubblici, di cui centomila insegnanti erano il gruppo più ragguardevole. Molti sono affluiti a Londra già dal mattino per una manifestazione conclusasi nel pomeriggio, a pochi passi da Downing Street. Con tutte le scuole di Inghilterra e Galles...