In una rara presa di posizione, Paul Ryan, speaker repubblicano della Camera, ha affermato di augurarsi che Trump fermi il piano di imporre dei dazi sull’importazione di alluminio e acciaio. «Siamo estremamente preoccupati delle conseguenze di una guerra commerciale e sollecitiamo la Casa bianca a non andare avanti con questo piano; la nuova riforma fiscale ha dato slancio all’economia e non vogliamo certamente mettere a rischio questi rialzi».

LA DICHIARAZIONE DI RYAN è rilevante perché lo speaker repubblicano ha lavorato a stretto contatto con il presidente per far passare la riforma fiscale, ma negli ultimi giorni, anche i suoi compagni di partito non sono stati timidi nel loro dissenso.

DAVID MCINTOSH, presidente del Club for Growth, un gruppo conservatore esterno, ha dichiarato che l’idea «di imporre dazi è un affronto alla libertà economica. Prima di tutto è un male per i lavoratori americani: per ogni lavoro che potrebbe essere salvato dall’applicazione dei dazi, il nostro Paese perderà ancora più posti di lavoro americani negli impianti di auto, nell’edilizia e in molti altri settori». L’annuncio di Trump, a differenza di altre sue posizioni politiche che sfidano l’ortodossia tradizionale repubblicana, ha avuto un impatto negativo a tutto tondo.

IL SENATORE PAT ROBERTS, presidente della commissione per l’agricoltura del Senato, ha detto ai giornalisti di ritenere sbagliata la decisione di Trump, in quanto «ogni volta che si compie una mossa simile si riceve in cambio una rappresaglia, e l’agricoltura è l’obiettivo numero uno».
Trump non ha mostrato intenzione di cambiare rotta, specificando che i dazi non verranno applicati solo a Canada e Messico, se si firmerà un nuovo patto commerciale multilaterale «equo».