Un’iniziativa di lotta, e non una festa, ma in migliaia, provenienti da un po’ tutta Italia (e oltre), si sono certo divertiti venerdì sera all’evento «Abbiamo fame di un mondo nuovo – Dialogo sul lavoro e concerto» a piazza Poggi a Firenze. Per gli operai Gkn è l’ultimo capitolo di una mobilitazione che ha visto la progressiva presa di spazi cittadini per continuare a rendersi visibili, dopo che la fabbrica è rimasta al buio a inizio aprile, solo il presidio sindacale è illuminato ora con pannelli solari arrivati grazie alla rete solidale tedesca. Per ricordare che «siamo ancora in piedi», dunque, hanno scelto la piazza sotto la stessa Torre San Niccolò, che poco più di un anno fa alcuni operai avevano «occupato», restandoci sopra per sei giorni.

Un’iniziativa, allora, decisa dopo otto mesi di stipendi non pagati, e che era riuscita a sbloccare la cassa integrazione, arenatasi tra assenteismo aziendale e burocrazia statale. «Celebriamo un altro anno di resistenza», attacca Francesca Coin dal palco. Modera il talk sul lavoro con Valerio Mastandrea, Christian Raimo e Tiziana Di Biasio del Collettivo di Fabbrica. «La cultura è la narrazione del mondo che ci facciamo» continua. La lotta Gkn ha diffuso «un nuovo modo di fare sindacato», «Una parola dal suono antico» aggiunge Raimo, ma che adesso «sa di futuro». Di Biasio racconta di cosa significhi esser donna in una fabbrica di uomini, della sua rabbiosa resistenza anche per chi – una compagna sola, con figli – è stata costretta a lasciare.

Ha seguito fin dall’inizio la lotta Gkn Mastrandrea, proprio per quell’«insorgere che sostituiva per una volta l’indignarsi». E parla dell’interesse «misero» del cinema contemporaneo italiano nei confronti del lavoro; fa notare che «quando c’è una crisi strutturale è anche artistica».

Legge Harold Pinter. È un dialogo tra l’operaio Wills e il suo capo, il signor Fibbs. «Gli operai si sono rivoltati contro alcuni dei nostri prodotti», dice Wills. E prende a elencare quali sono i prodotti. Il signor Fibbs è sgomento e chiede: «Dimmi un po’ Wills, che cosa propongono in cambio? Guai».

«Abbiamo colmato la distanza tra i diritti civili e i diritti sociali», i saluti antifascisti della Rete Trans Roma fanno partire il concerto: si va dal rap di Mauràs e Romanticismo Periferico allo ska dell’intramontabile Banda Bassotti, si rallenta con chitarra e voce del trio Dutch Nazari, Cimini, Eugenio Cesaro per finire con l’alternative rock dei Sick Tamburo. Cimini canta Scuse: «E un litorale pieno di meduse/Porto sicuro con le porte chiuse».

E c’è un collegamento con Enrico Baraldi e Nicola Borghesi a bordo della Sea Watch 5, «un’esperienza in continuità» con quella fatta in Gkn e sfociata nello spettacolo di teatro Il Capitale. Non mancano il Movimento No Base, che si batte contro la militarizzazione da Coltano fino a quella recente nella tenuta di San Rossore e i giovani palestinesi fiorentini mentre i cori «Palestina libera» si sono alzati alti tutta la sera.

La campagna per l’azionariato popolare, partita nel luglio 2023 per raggiungere un milione di euro, è stata prorogata fino al 30 settembre (raccolte al momento «disponibilità per 850mila euro»). È un tassello del complesso mosaico necessario affinché questa lotta porti all’esito desiderato. Un altro è l’approvazione della legge regionale per i consorzi industriali pubblici, il cui iter è partito a inizio luglio dopo una serie di azioni di lotta: dalla manifestazione del 18 maggio (da via dei Mariti a Novoli), dopo la quale i lavoratori Gkn non sono «più tornati a casa». C’è stata la acampada operaia nei giardini della Regione, spostatasi poi a Piazza Indipendenza, con lo sciopero della fame di 13 giorni, la lenta camminata da San Miniato organizzata dalle comunità religiose cittadine e conclusasi con l’abbraccio agli operai in lotta.

Ribadite le richieste dal palco anche nel corso della serata da Matteo Moretti, Rsu ex Gkn: commissariare Qf, stipendi subito, legge regionale ora. Intanto, interlocuzioni positive tra Regione e Ministero sul commissariamento. Il 16 luglio le commissioni consiliari sviluppo e ambiente si riuniranno per discutere la proposta di legge 262, per passare l’estate ci sono i 3mila euro una tantum approvati dalla Regione per i 140 lavoratori rimasti.

Nella notte, il corteo nel centro della città. Sul Ponte alle Grazie viene appesa la scritta «Commissariare Qf», incorniciata dai fumogeni rossi. Si attraversa Firenze e si arriva alle 2 davanti alla Prefettura. Il rientro è un treno preso nel cuore della notte, o una gita improvvisata al mare che comincia all’alba. I ringraziamenti a chi questa lotta la fa vivere (ancora) arrivano ieri nel post del Collettivo: «Alleniamo il nostro orecchio a sentire il rumore del dettaglio, il suono del volantino dato mano per mano, del coltello che taglia i panini, di chi carica e scarica, di caffè preparati, birre spillate, striscioni portati, locandine affisse, locandine progettate. Questo suono sottile sottile, questo suono di protagonismo, è la base di ogni possibile lotta e cambiamento».