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Gentiloni apre a Renzi, la platea fischia. Conte sonda la base dem

Il commissario europeo uscente Paolo Gentiloni alla festa dell'Unità di Reggio Emilia, 06 settembre 2024. ANSA/ STEFANO ROSSIIl commissario europeo uscente Paolo Gentiloni alla festa dell'Unità di Reggio Emilia – ANSA/ STEFANO ROSSI

Festa dell'Unità Brutta aria per Renzi e soci alla festa dell’Unità di Reggio Emilia. Fischi e «buuu» a un padre nobile come Paolo Gentiloni, che ieri ha provato a convincere la platea […]

Pubblicato circa un mese faEdizione del 7 settembre 2024

Brutta aria per Renzi e soci alla festa dell’Unità di Reggio Emilia. Fischi e «buuu» a un padre nobile come Paolo Gentiloni, che ieri ha provato a convincere la platea della necessità di riallacciare i rapporti. «Senza Italia Viva e Azione non vinciamo le elezioni», le parole del commissario Ue che non hanno convinto la platea. Lui non demorde: «Schlein fa molto bene a lanciare un appello all’unità a tutte le forze di centrosinistra, comprese quelle che vogliono ricollocarsi nel nostro campo».

La scena si ripete poco più tardi, quando sul palco c’è Giuseppe Conte, che domanda al pubblico (tra cui sono presenti anche alcuni attivisti 5S) se si fidano di Renzi. La risposta è la stessa: un coro di no. «Non sono io convinto che Renzi fa perdere i voti, lo sono gli italiani che rispondono ai sondaggi: è importante costruire una alternativa vincente, e la costruisci su cosa? Sulla credibilità del progetto, su un campo coeso». E ancora: «C’è una commissione di inchiesta sul Covid che sembra un plotone di esecuzione contro me e Speranza. Sapete com’è nata? Da un accordo fra Renzi e Meloni. Hanno lavorato in commissione insieme. Eppure Iv era al governo, condividevamo le decisioni». Proteste della platea dem anche quando Gentiloni ha accennato all’ipotesi, lanciata giovedì dall’ex ministro della difesa Guerini, di autorizzare l’utilizzo da parte dell’Ucraina di armi Ue in territorio russo. Una posizione non condivisa dalla gran parte dei dirigenti dem, compresa Schlein.

Sul fronte della Liguria, ieri è arrivato il via libera ufficiale di Azione alla candidatura di Andrea Orlando: «Riteniamo positive le parole chiare e nette di Orlando sui tre punti sollevati da Calenda, per una campagna che metta in sicurezza le grandi opere, quelle già avviate e quelle che dovranno partire e rifiuti il giustizialismo. Presenteremo una lista con altre forze riformiste», spigano da Azione. «Notizia positiva», dice Orlando. «Sulla presenza di Iv ragioneremo insieme».

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