La polizia di frontiera statunitense ha dichiarato di stare indagando su quello che ha definito «un incidente» avvenuto al confine tra California e Messico: gli agenti hanno usato gas lacrimogeni e spray al peperoncino su circa 150 migranti che tentavano di entrare illegalmente nel Paese.

Nel comunicato stampa l’agenzia per la protezione delle dogane e delle frontiere scrive che i migranti stavano cercando di scavalcare e di passare sotto la recinzione tra San Diego e Tijuana, lo stesso passaggio dove a inizio dicembre le forze dell’ordine Usa avevano lanciato lacrimogeni oltre confine e dove il Messico da mesi fatica a gestire le migliaia di migranti in fuga dalla violenza e dalla povertà dell’America centrale.

Stando agli americani, i migranti si erano radunati vicino al confine e diversi adolescenti con giacche pesanti, coperte e tappetini di gomma avevano cercato di attraversare o coprire il filo spinato della barriera, mentre altri lanciavano pietre in direzione degli agenti statunitensi.

L’agenzia ha poi dichiarato di aver visto alcuni migranti «sollevare dei bambini piccoli sopra il filo spinato», mettendoli in pericolo. Così, forse per salvare i bambini, le forze dell’ordine americane hanno deciso di utilizzare lacrimogeni e spray al peperoncino, «oltre il confine verso chi lanciava le pietre, ma non verso i migranti già negli Stati uniti».

«Gli agenti – ha detto un portavoce dell’agenzia, Andrew Meehan – hanno usato i gas lacrimogeni solo dopo i lanci di pietre e dopo aver visto che erano stati coinvolti dei bambini, in quanto era diventato un problema di sicurezza sia per gli agenti che per i migranti». Dopo il lancio di lacrimogeni la maggior parte dei migranti è fuggita, 25 persone sono state arrestate, tra cui due adolescenti, ma non è stato detto dove siano detenute.

Il Dipartimento per la sicurezza interna, addetto alla supervisione delle dogane e alla protezione alle frontiere, è sottoposto a un attento esame da parte delle associazioni che difendono i diritti dei migranti, per come questi vengono trattati alla frontiera e all’interno degli Stati uniti, dove il numero di bambini migranti detenuti è salito al livello più alto mai registrato e due minori sono morti mentre erano sotto la custodia Usa.

Meehan non ha saputo fornire dati riguardo alla frequenza nell’uso di lacrimogeni e spray al peperoncino, ma ha affermato che l’agenzia indagherà sull’«incidente». La portavoce, Kate Waldman, ha concluso invitando il Congresso a finanziare il muro di confine, tanto voluto da Trump e al centro del braccio di ferro tra il presidente e i democratici, che ha portato allo shutdown, l’interruzione dei lavori governativi.

Proprio per discutere del finanziamento del muro, Trump incontrerà i leader del Congresso di entrambe le parti, ma al momento non ci sono stati negoziati e i democratici – che hanno la maggioranza alla Camera – hanno già un piano per riaprire le attività del governo: manterrebbe il finanziamento per gli attuali 1,3 miliardi di dollari per la sicurezza delle frontiere, ma non includerebbe i cinque miliardi per la costruzione del muro.

È il primo assaggio di un governo diviso, con il Senato e la Casa bianca sotto il controllo repubblicano e la Camera dominata dai democratici, dove nessuno è intenzionato a cedere di un millimetro per non far infuriare le rispettive basi, sempre più polarizzate. Una legge sull’immigrazione «sarebbe positiva, se avessimo dall’altra parte del tavolo una persona affidabile con cui negoziare», ha affermato Gerald Connolly, dem della Virginia.

I democratici hanno già iniziato a elaborare strategie per una nuova legge sui migranti, che possa passare con poco o nessun appoggio repubblicano. Ma non è detto che i dem riusciranno a unificare il partito, diviso internamente tra liberal e moderati, con i primi che vorrebbero misure come l’abolizione della polizia per l’immigrazione e le dogane e i secondi che affermano di essere «per la sicurezza e l’applicazione delle leggi sulle frontiere, purché ragionevole».