La Corte d’Appello di Bologna ha chiesto alla Camera di far decadere dal suo seggio Aboubakar Soumahoro, eletto con l’Alleanza Verdi Sinistra e, dall’inizio del 2023, passato al gruppo misto dopo le polemiche su un’inchiesta della procura di Latina sulla gestione finanziaria di alcune cooperative sociali attive nell’accoglienza dei migranti e che riguarda, tra gli altri, sua moglie Liliane Murekatete e sua suocera Marie Therese Mukamitsindo.

Il problema rilevato dalla Corte, a quanto si apprende, riguarderebbe alcune irregolarità nella rendicontazione di 12mila euro ricevuti durante la campagna elettorale dell’anno scorso. 

Stando ai documenti relativi al conto economico di quel periodo, Soumahoro, in totale, nella sua rincorsa al Parlamento, ha sostenuto spese per 20.991 euro. Gli incassi sono stati invece pari a 19.785 euro, derivanti per lo più da contributi versati dallo stesso candidato (7.824 euro), da donazioni private inferiori a 500 euro (6.072 euro), dai Verdi Europei (2.000 euro) e da singoli cittadini che hanno deciso di aprire il portafoglio per lui. 

Già in passato Soumahoro era stato accusato di aver utilizzato a fini elettorali una certa quantità di fondi della Lega Braccianti (il sindacato che aveva fondato dopo essere andato via dall’Usb). La circostanza, però, venne smentita con forza dal deputato. 

“Chi ci ha incontrati nelle intense settimane di campagna elettorale può ricordarsi la natura economica e “alla mano” della nostra organizzazione – disse Soumahoro per giustificarsi -. Abbiamo utilizzato mezzi privati che ci hanno imprestato gratuitamente cittadini solidali, tutti i volontari sono stati ospitati in case di amici e amiche incontrate durante i volantinaggi, i comizi, o le visite nei piccoli comuni che abbiamo presidiato. Questa è stata la cifra di una campagna elettorale popolare, low budget, alimentata da reti di solidarietà di chi ha sposato e condiviso la nostra visione politica per una società più giusta”. Sulla nuova grana – che adesso dovrà passare per il vaglio della commissione elettorale della Camera – Soumahoro si è detto pure convinto che si tratti di mere formalità e che ogni aspetto della vicenda verrà chiarito. “I fondi, come previsto dalla legge, sono stati tutti utilizzati per la campagna elettorale – ha spiegato il parlamentare -. I miei avvocati stanno predisponendo il ricorso contro il provvedimento della Corte d’appello di Bologna, per confutare con precisione gli addebiti che sono stati sollevati nei miei confronti. La giunta delle elezioni, che è l’organo parlamentare competente, riceverà quanto prima la mia documentazione per fare piena luce su ogni aspetto. Sono sereno, dimostrerò la mia assoluta trasparenza nelle sedi opportune”.

Alle politiche del 2022, Soumahoro, come candidato dell’intera coalizione di centrosinistra, venne sconfitto all’uninominale di Modena , ma poi è entrato lo stesso in Parlamento grazie al listino proporzionale del collegio Emilia Romagna 2. Qualora dovesse davvero perdere il seggio, al suo posto entrerebbe Giovanni Paglia.