Ieri è stata la seconda giornata del più grande sciopero dei trasporti pubblici dagli anni Novanta, con treni fermi in gran parte dell’Inghilterra, del Galles e della Scozia e la chiusura di circa la metà della rete ferroviaria nazionale. Sabato si prevede confermata la terza giornata di astensione dal lavoro, visto anche lo scarso evolversi della disputa, che vede coinvolti in primis il sindacato socialista Rmt – espulso dal partito laburista nel 2004 – il governo e il gestore della rete ferroviaria Network Rail, che da questo è controllata. Restano incolmabili i divari fra le richieste di un aumento salariale del 7% contro il 3% offerto dagli operatori privati delle ferrovie, puntellati economicamente dal governo durante la pandemia.

La controffensiva del governo dà la misura di quanto distopico appaiano il presente e futuro del diritto del lavoro nel paese: fra tutte, a offendere financo le narici sono le cosiddette “competenze trasferibili”: un modo “inclusivo” di denominare l’uso di lavoratori interinali per sostituire il personale in agitazione, secondo l’ormai universale tecnica di infiocchettare semanticamente una pratica indigesta. Il governo ha anche annunciato che aumenterà il risarcimento massimo che i tribunali possono infliggere a un sindacato quando lo sciopero è stato ritenuto illegale da 250.000 a un milione di sterline.

Un autentico assalto diritto di sciopero insomma, e da anni sogno Tory per eccellenza. Una “riforma” che fa parte del programma elettorale del partito dal 2015 e che Shapps e il ministro del business Kwasi Kwarteng promettono diverrà presto realtà, approfittando della ben nota costituzione prêt-à-porter (non scritta) del paese. «L’abrogazione di queste restrizioni dell’era degli anni Settanta darà alle aziende la libertà di accedere rapidamente a personale altamente qualificato, consentendo al pubblico di andare avanti con la propria vita ininterrotta per aiutare a sostenere l’economia», ha detto Kwarteng. Ha ribattuto la segretaria generale del Trades union congress (Tuc) Frances O’Grady, secondo cui «L’assunzione di personale di agenzia meno qualificato per fornire servizi importanti metterà in pericolo la sicurezza pubblica, aggraverà le controversie e avvelenerà le relazioni industriali».

Simile proposta di legge era stata abbandonata dopo che sia il Tuc, sia il parlamento – attraverso il Regulatory policy committee (Rpc), l’organismo di vigilanza sulla regolamentazione del Regno Unito – ne avevano criticato diversi elementi, tra cui l’impatto sulla produttività, preoccupazione ovviamente condivisa anche da alcune dalle stesse aziende interessate. Per tacere di cose ben più fondamentali, come la sicurezza degli utenti – in questo caso i passeggeri – di un servizio ex-pubblico. Intanto, i membri dei sindacati Gmb e Unite del personale di terra della British Airways ieri sostenevano compattamente la prospettiva di un’azione sindacale per la difesa del salario. Ancora non sono state annunciate le date dello sciopero.