La Camera dei rappresentanti del New Hampshire è composta da 400 deputati: è il terzo organo legislativo più grande nel mondo anglofono, dopo la Camera dei comuni del Regno Unito, con 650 membri, e la Camera dei rappresentanti degli Stati uniti, che ha 435 seggi.

I deputati arrivano da 204 distretti, creati dalle divisioni delle contee dello stato. Lo stipendio dei deputati è simbolico: 100 dollari l’anno e nessun rimborso spese, la retribuzione più bassa di tutti gli Usa. Per questo a fare i deputati sono spesso pensionati, studenti o comunque qualcuno che può permettersi di assumersi un impegno di due anni.

Quando è stato eletto deputato del Merrimack County District 15, nell’area della capitale, Concord, nel 2022 , Eric Gallager aveva 29 anni. Democratico, laureato in scienze politiche alla George Washington University, si definisce un attivista.

E’ stato un super-volontario nella campagna per le primarie di Bernie Sanders e condivide gran parte della sua piattaforma, tra cui Medicare For All e un Green New Deal. E’ per l’open source e la lotta contro le grandi aziende tecnologiche «che vogliono controllare le nostre vite».

Come descriverebbe il New Hampshire?

Recentemente ho visto un documentario, The Truffle Hunters, ambientato nel vostro Piemonte, e sono rimasto colpito da quanto, geograficamente, somigli al New Hampshire.   Ecco, lo si può immaginare come il Piemonte, e poi come un campo di battaglia politico, che può davvero andare in entrambe le direzioni, repubblicana o democratica.

Generalmente vota per i democratici a livello nazionale, ma i repubblicani tendono a dominare di più a livello statale e nelle elezioni locali. Anche questa volta credo che si voterà per un partito in una corsa e poi per un altro partito in un’altra corsa. E’ sempre difficile fare previsioni  sul voto del New Hampshire.

Nikki Haley è benvenuta qui più che nel suo stesso stato, come se lo spiega?

Penso che abbia a che fare con il fatto che il nostro governatore, Chris Sununu, che è repubblicano e molto popolare, l’ha appoggiata. E’ un repubblicano, ma raccoglie anche voti democratici.

Inoltre in New Hampshire ci sono più elettori indipendenti che elettori registrati con un partito o con l’altro, e queste sono le persone che decideranno le sorti delle elezioni, quelle che non votano necessariamente ogni volta alle stesse primarie, ma a volte per quelle democratiche e a volte per quelle repubblicane. La popolarità apparente di Haley proviene in gran parte dagli elettori non affiliati, più che da quelli repubblicani.

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Dal un punto di vista di un democratico, qual è l’attrattiva che Trump esercita sulla popolazione?

Penso che sia parte di un movimento, una tendenza mondiale che va a destra. Fondamentalmente viene da un sentimento di paura da parte di chi in precedenza aveva un potere più elevato nelle gerarchie sociali, e ora si sente come se lo stesse perdendo. E per mantenerlo votano persone come Trump.

Lei personalmente perché è entrato in politica?

In New Hampshire siamo generalmente piuttosto coinvolti politicamente, ci sono 400 rappresentanti statali per una popolazione che conta solo 1,3 milioni di persone. Io rappresento circa 1200 persone. Fare il deputato qui è più o meno come dire ‘okay, ora tocca a te’. Qualcuno deve farlo.

La ragione per cui io ho iniziato a fare politica è che mio padre è un impiegato statale dell’Ufficio per le iniziative strategiche, e quando ero più giovane avevamo un pessimo governatore, Craig Benson, che ha reso il lavoro di mio padre molto più difficile, e questo mi ha mostrato l’impatto che le elezioni possono avere sulla vita quotidiana delle persone. In quel periodo io stavo crescendo, c’era la guerra in Iraq e partecipavo alle proteste pacifiste, che sono state un’altra fonte di coinvolgimento politico.

I repubblicani parlano sempre di tagliare le tasse e di ridurre le dimensioni del governo. Io invece credo nel governo come forza benefica, per creare una società giusta, ordinata ed equa, e il partito democratico è quello più allineato con quel tipo di visione del governo rispetto ai repubblicani.

Spesso il dialogo fra democratici e repubblicani è difficile, specialmente con gli elettori di Trump.

A volte può sicuramente sembrare di parlare una lingua diversa: ci sono storie di cui non si conoscono affatto, in quanto “vivono” una bolla mediatica separata, con notizie che spesso non si diffondono così tanto nei media mainstream. Io cerco di rimanere informato, così posso sapere di cosa stanno parlando.