È sempre libera la scelta dell’ergastolano che deve decidere se collaborare con la giustizia per avere la speranza di tornare prima o poi in libertà, mettendo però a rischio se stesso e i propri cari, o viceversa se optare per «un destino di reclusione senza fine»? È la domanda chiave alla quale i giudici della Corte costituzionale hanno risposto con l’ordinanza 97 del 15 aprile scorso (redattore Nicolò Zanon) – depositata ieri – che concede al legislatore tempo fino all’udienza del 10 maggio 2022 per rimuovere il divieto automatico e assoluto della liberazione condizionale per gli ergastolani mafiosi “non pentiti”....