Sarebbero russi i resti dell’ordigno caduto alla fine dell’anno scorso a 9 chilometri di distanza dall’aeroporto di Bydgoszcz nella parte nord-occidentale della Polonia. Definita sovente dai media locali la capitale Nato della Polonia“, Bydgoszcz si trova nel voivodato della Cuiavia-Pomerania che ospita il Joint Forces Training Centre (Jftc), un centro d’addestramento messo in piedi per migliorare l’interoperabilità della forze dell’alleanza transatlantica.

Fonte della soffiata, alcuni periti dell’Istituto tecnico dell’aviazione militare (Itwl), secondo una notizia riportata dalla radio locale RMF24. Si tratterebbe di uno dei tanti razzi Kh-55 di produzione sovietica privati della testata termonucleare e utilizzati dallo scorso anno dai russi per condurre attacchi in territorio ucraino. Qualche giorno fa Varsavia si sarebbe rivolta a Washington con una richiesta di aiuto per analizzarne la traiettoria, nella speranza che l’infrastruttura militare Usa sia in possesso di informazioni aggiuntive per fare luce sull’accaduto.

Difficile questa volta tirare in ballo Kiev, come in occasione dell’esplosione nel villaggio di Przewodów, nel profondo est della Polonia, che aveva fatto due morti a dicembre scorso. Allora per qualche ora il silenzio della parte polacca aveva lasciato pensare che ci potesse essere lo zampino di Mosca dietro l’incidente avvenuto in un paese Nato. Oltre alla Russia tra i paesi a utilizzare i Kh-55 ci sono soltanto Iran e Cina. Al momento non ci sono informazioni sufficienti per stabilire se il missile aria-superficie capace di esplodere ad una distanza di 2.500 chilometri sia partito dalla Russia o dalla Bielorussia.

A Varsavia, la reazione del governo, guidato dalla coalizione della destra populista di Diritto e giustizia (Pis) è stata molto più lenta rispetto a quella avuta in occasione dell’incidente di Przewodów che era stato causato da un missile ucraino. I frammenti del Kh-55 erano stati ritrovati il 24 aprile scorso per caso da una persona in sella a un cavallo in località Zamość, nei dintorni di Bydgoszcz, facendo scattare immediatamente le indagini da parte delle forze dell’ordine e dell’esercito. La notizia era stata riportata successivamente dalla redazione locale del quotidiano Gazeta Wyborcza mentre il Pis e i suoi alleati hanno aspettato tre giorni prima di commentare l’accaduto.

A quel punto il “superministro alla giustizia” Zbigniew Ziobro e il ministero dell’interno polacco hanno confermato il «ritrovamento dei resti di un oggetto militare non identificato». Certo, manca ancora l’ufficialità ma il silenzio del Pis sulla questione non è passato inosservato e l’opposizione ne ha approfittato per incalzare il governo: «Perché nonostante potesse trasportare una testata convenzionale o nucleare il missile russo non è stato abbattuto immediatamente all’ingresso nel nostro paese dalla difesa aerea o controaerea polacca?», è una delle domande incluse nell’interrogazione parlamentare preparata ieri dal deputato Jan Szopiński dell’Alleanza della Sinistra Democratica (Sld) al Sejm, la camera bassa del parlamento polacco.

A conferma avvenuta è improbabile che il ritrovamento del Kh-55 a Bydgoszcz non abbia conseguenze diplomatiche di un certo rilievo nella partita tra Ue-Nato con la Russia.