WikiLeaks ha accusato ieri l’Ecuador di voler consegnare agli Stati uniti tutti gli incartamenti legali, i manoscritti, i referti medici e le attrezzature elettroniche di Julian Assange, arrestato lo scorso 11 aprile all’interno dell’ambasciata ecuadoriana nel Regno Unito, quando mancano tre settimane alla scadenza del termine utile per presentare la richiesta finale di estradizione di Assange da parte degli Usa.

Da parte svedese invece, la richiesta di arresto per molestie sessuali e stupro (la denuncia contro Assange da parte di due donne risale al 2010) formalizzata ieri è il primo passo verso la richiesta di estradizione da parte della procura. L’arresto in contumacia è una pratica standard dell’ordinamento giudiziario svedese, cui si fa ricorso quando il sospettato è fuori dal paese o non è rintracciabile. Lo scorso 12 maggio la Svezia aveva annunciato la riapertura delle indagini.La procuratrice capo, Eva-Marie Persson, porterà avanti l’inchiesta preliminare archiviata nel 2017, dopo che il fondatore di WikiLeaks aveva trovato rifugio presso l’ambasciata dell’Ecuador a Londra.