È pronta la giunta di Roberto Gualtieri: verrà annunciata ufficialmente questo pomeriggio alla Sala della Protomoteca del Campidoglio. Si era parlato di una supersquadra composta per lo più da tecnici e da persone scelte al di fuori della cerchia dei partiti di riferimento, ma alla fine il sindaco di Roma ha dovuto fare i conti con la coalizione che lo sostiene. Dunque, ha messo insieme una squadra che pesca dalle componenti della sua maggioranza. Con un asse centrale formato ovviamente dal Partito democratico.

A gestire la complicata partita dei rifiuti ci sarà Sabrina Alfonsi, ex presidente del primo municipio e consigliera più votata nella lista dem. L’altro dossier bollente, quello alla mobilità urbana, finisce sulla scrivania di Eugenio Patanè, che da consigliere regionale fino a oggi è stato presidente della commissione trasporti. La terza delega di peso va a Maurizio Veloccia, presidente del municipio XI nel 2013, quando al Campidoglio c’era Ignazio Marino, e negli ultimi anni collaboratore di Nicola Zingaretti. Si dovrebbe occupare di lavori pubblici e, se non arriva Laura Ricci per questa casella, di urbanistica. A gestire le politiche sociali, la voce di bilancio più rilevante dell’amministrazione romana, ci sarà Barbara Funari, prima delle non elette nella lista Demos e coordinatrice romana del movimento che viene considerato molto vicino alla Comunità di Sant’Egidio. La va a Claudia Pratelli, consigliera eletta nella lista Roma Futura e assessora uscente, sempre alle politiche educative, nel municipio III.

Un altro assessorato chiave, quello al bilancio che dovrà gestire il debito romano, doveva andare a un tecnico di area Pd come Marco Leonardi, docente alla Statale di Milano e capodipartimento alla programmazione economica alla presidenza del consiglio. Anche da lui sarebbe dovuto passare il rapporto con il governo che Gualtieri intende mantenere in vista del Pnrr e della gestione dei grandi eventi che segneranno Roma nei prossimi anni, dal Giubileo del 2025 alla gara per l’Expo del 2030. Ma la nomina di Leonardi è saltata proprio per il mancato via libera da Palazzo Chigi, per questioni burocratiche non politiche. Al suo posto ci sarà Silvia Scozzese, che aveva la stessa carica nella giunta Marino.

Alla cultura alla fine dovrebbe andare Miguel Gotor, storico come Gualtieri e come lui formatosi come nella Federazione giovanile del Pci. Gotor appartiene ad Articolo 1, ma «la sua nomina – precisano dal Campidoglio – viene considerata in ‘quota tecnici’». Per la lista Sinistra civica ecologista fa il pieno la componente Liberare Roma, che ha eletto i due consiglieri e un presidente di municipio. Al sindaco Liberare Roma ha sottoposto una rosa di tre donne, anche la scelta finale verrà fatta nelle ultime ore in base alle deleghe e gli equilibri generali, che potrebbero premiare Andrea Catarci.

Gualtieri aveva deciso di nominare una donna anche come sua vice, in rappresentanza dell’area moderata. Alla fine l’ha spuntata Monica Lucarelli, prima eletta nella lista civica a sostegno del sindaco, che in passato è stata al vertice dei giovani imprenditori romani e presidente della fondazione Insieme per Roma che il comune aveva costituito ai tempi di Alemanno assieme ad Ama, Banca di Credito cooperativo di Roma e Camera di commercio, oltre che candidata al parlamento (non eletta) nel 2013 con Scelta Civica, la lista di Mario Monti.
Ieri Gualtieri ha annunciato il piano di pulizia straordinaria della città: mille operatori in campo e sessanta giorni per investire 40 milioni di euro. Domani si riunirà la nuova assemblea capitolina.