«Noi siamo gli occhi dell’artiglieria» spiega Ivan mentre scarica dal bagagliaio della sua macchina due bauli neri di plastica, «senza di noi come saprebbero dove sono i russi?». In quei contenitori ci sono le parti di un drone-spia che Ivan si appresta a montare sull’erba, protetto da una fila di alberi in mezzo a dei campi coltivati. L’impiego di tali dispositivi, conosciuti anche come Uav (sigla inglese che sta per “Unmanned aerial vehicle”, ovvero “aeromobile a pilotaggio remoto”), negli ultimi anni è aumentato in modo esponenziale grazie alla grande efficacia militare e ai costi relativamente ridotti. Nel conflitto tra Russia...