Dj Fabo, la difesa fascista del governo
Affinchè ciascuno possa conoscere, per farsi una propria opinione, ho deciso di pubblicare sul sito eutanasialegale.it l’atto di intervento della Presidenza del Consiglio dei Ministri nel procedimento sollevato dalla Corte […]
Affinchè ciascuno possa conoscere, per farsi una propria opinione, ho deciso di pubblicare sul sito eutanasialegale.it l’atto di intervento della Presidenza del Consiglio dei Ministri nel procedimento sollevato dalla Corte […]
Affinchè ciascuno possa conoscere, per farsi una propria opinione, ho deciso di pubblicare sul sito eutanasialegale.it l’atto di intervento della Presidenza del Consiglio dei Ministri nel procedimento sollevato dalla Corte d’Assise di Milano nell’ambito del processo a mio carico per la morte di Fabo.
Il Governo prende una posizione contraria alla mia linea e a quella portata avanti con il mio collegio di difesa coordinato dall’Avv.Filomena Gallo e centrato sull’incostituzionalità di un reato previsto dall’articolo 580 codice penale del 1930.
Non dell’istigazione che deve rimanere un reato, ma dell’aiuto materiale per coloro che non possono provvedere da sé, in particolare in condizioni di malattia terminale, irreversibile, di sofferenza insopportabile. La difesa che leggiamo nella costituzione dell’Avvocatura dello Stato, è dell’impianto del divieto oggi all’esame della Corte Costituzionale che afferma l’intento di chi nel 1930 in epoca fascista, riteneva che il “bene vita è un bene indisponibile appartenente alla collettività”. Personalmente, ritengo invece che quel reato sia da superare, riconoscendo la libertà e responsabilità di scegliere per se stessi fino alla fine.
Teoricamente, nel processo rinviato alla Corte Costituzionale per il quale sono imputato di un reato punito da cinque a dodici anni di carcere, il Governo avrebbe potuto costituirsi difendendo la mia linea, anche se Associazione Coscioni aveva chiesto all’esecutivo di tenersi fuori, con un appello sottoscritto, in sole due settimane, da 15.000 italiani.
Tra questi spiccano importanti giuristi, come il Preside della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Milano Nerina Boschiero, il docente di diritto costituzionale dell’Università di Ferrara Paolo Veronesi, il Professore emerito di diritto penale dell’Università di Milano Emilio Dolcini, il matematico Piergiorgio Odifreddi; il ginecologo Carlo Flamigni, l’avvocato e direttore editoriale della rivista giuridica Giurisprudenza Penale Guido Stampanoni Bassi, il Professore di storia costituzionale all’Università di Pavia Ernesto Bettinelli. Insieme a loro anche lo scrittore Roberto Saviano e la giornalista Selvaggia Lucarelli.
L’avvocatura di Stato, quindi il governo, nella memoria con la quale si costituisce presso la Corte Costituzionale sostiene la tesi opposta e tutt’al più apre la possibilità di attenuanti per quanto mi riguarda, ma non sto cercando attenuanti per me, sto cercando naturalmente di poter superare questo reato per tutti.
Adesso il Parlamento ha l’opportunità di intervenire e di aprire un nuovo spazio di libertà per tutti. C’è una legge di iniziativa popolare dell’Associazione Luca Coscioni, che con altre organizzazioni come Exit, Uaar, Radicali italiani, Certi Diritti e Amici di Eleonora ha depositato oltre quattro anni e mezzo fa e che il Parlamento non ha mai discusso, anche se dovrebbe – secondo Costituzione – sulla legalizzazione dell’eutanasia.
Sottolineo che il presidente della Camera Roberto Fico ha detto proprio nel discorso di investitura che le leggi di iniziativa popolare d’ora in poi finalmente saranno rispettate per lo strumento che sono. Mi auguro si passi dalle parole ai fatti.
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