L’aumento dei tassi d’interesse fa crescere il costo dei debiti pubblici, il rallentamento dell’inflazione riduce l’effetto crescita nominale del Pil e il conseguente beneficio nel rapporto con il debito. Anche grazie alle politiche monetarie restrittive, la crescita ristagna, appesantendo ulteriormente i bilanci statali. I debiti pubblici tornano a preoccupare e riparte la discussione sul che fare. Sulle colonne de La Stampa Veronica de Romanis ha rilanciato l’idea che bisogna abbattere il debito pubblico se si vuole davvero difendere gli strati sociali più poveri. L’autrice in passato aveva individuato l’austerità come unica strada per la crescita economica da cui trarre benefici...