«Matteo Renzi finge di non capire che lui, da senatore in carica, non può farsi pagare una prestazione professionale da uno stato estero. Lui non è un ingegnere o un architetto che, pur da eletto in Parlamento, può svolgere una prestazione professionale. No, lui di mestiere fa il politico. E in Arabia saudita è andato per dare una patente di potabilità in Occidente a quel regime».
Loredana de Petris, capogruppo di Leu in Senato, è rimasta inorridita dall’auto-intervista con cui Renzi si è assolto dalle accuse (politiche non giudiziarie) che gli sono state rivolte per la sua visita al principe saudita bin Salman.

Lui dice, «tutto legale, ho pagato le tasse».
E ci mancherebbe altro. La questione è un’altra: o sei un ex politico che decide di fare altro nella vita e si fa pagare per le sue conferenze o per la presenza in Fondazioni. O sei un politico che ha rapporti con altri paesi per natura istituzionale o per una missione parlamentare. Ma in quel caso il viaggio te lo paga lo Stato italiano, non i sauditi.

Lui sostiene di non aver ricevuto soldi per Italia Viva.
Il problema è che li ha ricevuti lui, infatti. E Renzi non è un ex politico, ma senatore e leader di partito. E ha prestato la sua opera, che è politica, a uno stato estero a pagamento.

Se non si fosse trattato di un regime sarebbe stato grave lo stesso?
Certamente sarebbe stato molto inopportuno e sbagliato. Il fatto che sia un regime aggrava la situazione.

Il fatto che gli Usa indichino in bin Salman il mandante dell’omicidio del giornalista Khashoggi non sembra aver imbarazzato più di tanto Renzi.
Qualcuno lo ha mai visto imbarazzato? Sarebbe un fatto storico…

Il senatore Faraone di Italia Viva sostiene che anche Di Maio ha parlato delle grandi opportunità per le aziende italiane in Arabia saudita.
Ma infatti Di Maio fa il ministro degli Esteri: è suo compito istituzionale difendere gli interessi delle aziende italiane, anche nei rapporti con stati non democratici. Noi sosteniamo da tempo che i diritti umani debbano prevalere sugli affari, ma è una decisione politica: Di Maio in questo caso ha fatto il suo mestiere. Mentre Renzi ha offerto una prestazione politica a titolo privato per la propaganda del principe saudita. Cos’era altrimenti quella specie di intervista a bin Salman?

Crede che il capo di IV dovrebbe dimettersi, o essere revocato, come sostiene Gian Giacomo Migone?
Non si dimetterà mai, e non credo sia possibile costringerlo. Come abbiamo visto col caso Berlusconi la decadenza di un senatore richiede una condanna penale.

Che differenza c’è con figure come Padoan e Minniti che passano dal Parlamento alla guida di aziende o fondazioni?
Che loro appunto si sono dimessi dal parlamento e hanno fatto altre scelte. Io credo che questo sia comunque inopportuno, che serva una legge per mettere almeno una distanza temporale tra quando si siede nelle istituzioni e quando si assumono incarichi in aziende.

Questa vicenda chiude a ogni possibile rapporto tra il centrosinistra e Renzi?
Per me la partita era già chiusa quando Renzi ha fatto cadere Conte, ora spero che la cesura sia definitiva e che nessuno ipotizzi mai più di coalizioni con Italia Viva.

Secondo lei questa fermezza sarà condivisa anche dai vostri alleati del Pd?
Guardi, lì dentro c’è ancora qualcuno che lo rimpiange e questo non smette di stupirmi.