La volontà della maggioranza di chiudere i provvedimenti più discussi prima dello stop estivo ha dato un’accelerazione anche al ddl Sicurezza. Il centro destra vuole concludere l’esame nelle commissioni Affari costituzionali e Giustizia della Camera per garantire l’approdo in Aula nella prossima settimana.

Il provvedimento, a quanto sembra, conterrà anche la stretta sulla cannabis light proposta dal governo con un emendamento. Ma in discussione c’è anche la proposta della Lega sulla castrazione chimica per gli stupratori e quella che prevede l’introduzione del reato di «integralismo islamico» con il carcere fino a 6 anni. Ci saranno inoltre la norma ribattezzata anti-Ghandi che prevede il carcere fino a un mese per chi blocca una strada o una ferrovia con l’aggravante del reato di resistenza a pubblico ufficiale nel caso in cui la protesta punti a impedire la realizzazione di un’opera pubblica, la norma anti No Ponte e Tav.

Attesa infine la proposta del governo sulle bodycam alle forze di polizia oggetto di emendamenti sia della Lega che del Pd. Una prova di forza che non è piaciuta all’opposizione: «Il ddl contiene norme sbagliate e pericolose, la maggioranza dovrebbe fermarsi, non accelerare» dicono i dem.

Anche il Movimento 5 Stelle fa appello al centrodestra «per scongiurare accelerazioni arbitrarie, ci opporremo ad ogni forma di compressione degli spazi di dibattito». Mentre il capogruppo in commissione Affari Costituzionali di Avs, Filiberto Zaratti insiste sui i contenuti del provvedimento «che oscillano tra il razzismo e la fobia securitaria». Ma tensioni si registrano anche all’interno della maggioranza con Forza Italia irritata per la questione delle detenute madri. Gli azzurri hanno annunciato che presenteranno per l’Aula emendamenti per il ripristino della misura.