Nessrin Abdalla, comandante dell’Ypj, è in Italia insieme a una delegazione del Rojava (Kurdistan turco), invitata da Sel. Della delegazione fanno parte Senam Mohamad, co-presidente del Parlamento del Rojava, Saleh Mohamed, co-presidente del Partito unione democratica – Pyd, Anwar Muslem, co-presidente del comune di Kobane.

La delegazione ha innanzitutto come obiettivo quello di illustrare alle autorità italiane la situazione in cui vive il Rojava (i tre cantoni kurdi della Siria che hanno proclamato la propria autonomia) dopo l’attacco dell’Isis che ha, tra l’altro, distrutto la città di Kobane. La distruzione di Kobane ha suscitato molta emozione in Italia e la solidarietà non solo a livello popolare ma anche istituzionale. Oltre alle delegazioni che si sono recate a portare sostegno e aiuti ai profughi, ci sono stati i gemellaggi con Kobane di diversi comuni italiani.
Ora però bisogna agire per la ricostruzione della città dopo che i kurdi dell’Ypg (Unità di difesa maschile) e dell’Ypj (Unità di difesa delle donne), rappresentata nella delegazione da Nessrin Abdalla, sono riusciti a cacciare l’Isis.

Il maggiore ostacolo è rappresentato dalla Turchia che dopo aver aperto le proprie frontiere per il passaggio degli aiuti – armi, soldi, jihadisti – ai gruppi dell’opposizione siriana, compresi i terroristi dell’Isis e del Fronte al Nusra, dopo la liberazione di Kobane ha bloccato il passaggio di aiuti umanitari per la città martoriata. La comunità internazionale dovrebbe innanzitutto premere sulla Turchia per ottenere l’apertura della frontiera.
Interessante è anche il progetto che si basa sul Contratto sociale del Rojava, una sorta di costituzione, che mira alla costruzione di sistema basato sulla democrazia dal basso, uno sviluppo ecologicamente compatibile, la libertà religiosa in uno “stato” laico, la convivenza di diverse etnie, culture, e la parità di genere. Un progetto assolutamente rivoluzionario che si sta realizzando nonostante la Siria sia ancora in preda alla guerra civile. La delegazione kurda chiede un riconoscimento del Rojava, come entità autonoma all’interno dello stato siriano, per poter avviare forme di cooperazione e collaborazione.

Le numerose attività in programma che porteranno gli esponenti del Rojava da Milano a Palermo, da Napoli a Venezia, dopo gli incontri avuti in questi giorni a Roma a livello parlamentare, regionale e del comune, potranno fornire alle autorità italiane le informazioni per avviare un programma di sostegno politico, diplomatico e umanitario a una popolazione che ha saputo infliggere una sconfitta ai terroristi dell’Isis, nemici anche nostri e soprattutto delle donne.

Non mancheranno gli incontri pubblici a Roma (oggi, alla Casetta rossa della Garbatella) e domani a Milano al Leoncavallo.
Tra le iniziative prese da Sel in questa occasione anche la presentazione alla camera e al senato di una mozione per togliere il Pkk dalla lista delle organizzazioni terroristiche. Del resto proprio il leader del Pkk Ocalan, in carcere, è l’ispiratore della nuova politica kurda.