Le giornate di Genova iniziano il 16 luglio con il Public Forum organizzato dal Genoa Social Forum e il concerto la sera del 18, a Piazzale Kennedy, dei 99 Posse e di Manu Chao che radunerà 20mila persone.

Giovedì 19 luglio, dalle 7 del mattino, viene dichiarata la «zona rossa» a Genova: blindati, con inferiate e tornelli, i varchi d’accesso al centro storico dove si svolgerà il G8. Arrivano in giornata ventimila unità delle forze dell’ordine. Alle 17.00, da piazza Sarzano parte la prima grande manifestazione organizzata dal Gsf: «libertà di movimento, libertà senza confini», un corteo per i diritti dei e delle migranti, partecipato da oltre 50 mila persone che si conclude senza scontri.

Venerdì 20 è la giornata delle piazze tematiche che hanno l’obiettivo di provare a varcare la «zona rossa» con modalità e pratiche differenti. Alle 10.00 è previsto un corteo della Rete Lilliput, con partenza da Piazza Manin, verso i varchi della Zona Rossa a Castelletto. Alle ore 10.30 dallo stadio Carlini parte il corteo dei «disobbedienti» mentre alle 11.00, in piazza Paolo da Novi, si ritrovano Cobas e «Network per i diritti globali». In questa piazza cominceranno i primi, violenti, scontri della giornata tra una parte dei manifestanti e la forze dell’ordine. Alle 12 un altro corteo internazionalista organizzato da Attac France, parte da Piazzale Kennedy dove confluiscono anche altre realtà europee.

Qui un’attivista francese riesce ad entrare nella «zona rossa»; sarà la prima manifestante arrestata e portata nella caserma di Bolzaneto. Dalle 13 avvengono violenti incidenti in diverse parti della città dove piccoli gruppi di manifestanti si staccano dalle piazze tematiche, anche verso il carcere di Marassi, scontrandosi con polizia e carabinieri. Alle 15.30, in piazza Manin, i manifestanti della Rete Lilliput, vengono violentemente caricati con manganelli e lacrimogeni dalla forze dell’ordine. Contemporaneamente un plotone di 300 carabinieri con blindati e camionette, diretto verso Marassi, incontra in via Tolemaide il corteo dei «disobbedienti»: parte la prima, violentissima, carica. Per circa due ore vanno avanti scontri tra forze dell’ordine e «disobbedienti» in tutta l’area intorno a Via Tolemaide. Alle 17.00, in Piazza Alimonda, un colpo di pistola partito da un defender dei carabinieri uccide Carlo Giuliani.

Sabato 21 luglio alle 14.00 parte, lungo corso Italia, il corteo unitario organizzato dal Genova Social Forum con oltre 300 mila persone. In piazza Rossetti avviene il primo contatto con le forze dell’ordine che caricano indistintamente i manifestanti. In piazzale Kennedy il corteo viene spezzato in due e la coda, ancora nel quartiere della Foce, subisce violente cariche e lanci di lacrimogeni.

Ore 23.30 in via Casaregis, di fronte al cancello del Liceo «A. Diaz», che ospita il centro stampa del Gsf e funge da dormitorio per alcuni manifestanti soprattutto stranieri, la polizia irrompe nella scuola alla ricerca dei responsabili degli scontri dei giorni precedenti. Il bilancio sarà di 69 persone ferite gravemente a seguito del pestaggio da parte degli agenti.