Un lockdown lungo tre anni. Questo è il destino previsto dal governo per i circa 250 mila ospiti delle oltre tremila strutture di lungodegenza per persone non autosufficienti. Nell’Italia che «riapre», chi vive in queste strutture non ha ancora recuperato il diritto alle relazioni sociali perdute a causa della pandemia. Per i familiari visitare i lungodegenti rimane un’impresa. I colloqui sono ancora contingentati, vanno prenotati in anticipo e si limitano spesso a mezz’ora di saluti e poco più. Incontrarsi nelle stanze degli ospiti, per recuperare un po’ di intimità magari riordinando un armadietto o guardandosi negli occhi in silenzio, è...