La sindaca di Washington DC, Muriel Bowser, ha chiesto  senza mezzi termini ai cittadini di restare a casa, ha indetto il lockdown e prorogato la dichiarazione di stato di emergenza fino al 21 gennaio.

Bowser ha anche esteso il divieto di consumare i pasti all”interno dei locali fino al 22 gennaio e chiesto al Dipartimento degli Interni di annullare le riunioni pubbliche fino al 24 gennaio.

Washington. @Lapresse

Airbnb ha confermato di star cancellando tutte le prenotazioni a Washington per impedire di venire nella capitale, le strade del centro e le stazioni della metropolitana mercoledì saranno chiuse, e le autorità sono così determinate a tenere lontane le persone da considerare la chiusura di tutti i ponti che collegano la capitale Usa con la Virginia.

Il centro di Washington è stato trasformato in un campo armato: per le strade il numero di forze armate supera di gran lunga quello dei cittadini, ci sono posti di blocco presieduti da mezzi blindati, il National Mall è chiuso al pubblico e il Washington Monument è chiuso del tutto.

Le forze dell’ordine insistono sul fatto che questa volta non saranno colte alla sprovvista, e l’FBI ha avvertito di essere a conoscenza di piani riguardanti proteste armate e potenziali attacchi pianificati dai sostenitori di Trump, sia a Washington DC che in ogni capitale Usa. Il timore ora è che le misure di protezione del Campidoglio e della Casa Bianca possano spingere i supporter di The Donald a cercare obiettivi più facili.

IL CONGRESSO RIAPRE

Questa settimana i legislatori torneranno in un Campidoglio militarizzato con una serie di serie punti interrogativi riguardo il corso del secondo processo di impeachment di Trump e il futuro del nuovo Senato controllato dai democratici, che dovrà subito confrontarsi con le udienze di conferma di cinque nominati del gabinetto di Biden.

Per molti legislatori, sarà il primo viaggio di ritorno a Washington dalla sessione congiunta del 6 gennaio, quando erano stati costretti a lasciare le camere mentre la folla assaliva il Campidoglio.

Nancy Pelosi. @Lapresse

Non è chiaro nemmeno quando Nancy Pelosi invierà formalmente al Senato l’articolo di impeachment che accusa Trump di “incitamento all’insurrezione”, ma collaboratori di Pelosi e membri del Congresso non si aspettano che il processo di impeachment inizi al più presto la prossima settimana

COSA STA ACCADENDO CON L’IMPEACHMENT

Non bisogna scambiare la mancanza di risposte su l’inizio del processo come una mancanza di orchestrazione dietro le quinte; stiamo entrando in un altro capitolo della storia americana, in cui il presidente, il Senato e la Camera sono tutti controllati dallo stesso partito, e diversamente da Trump, che spesso ha colto alla sprovvista la sua leadership con tweet e dichiarazioni improvvisate, Pelosi e Schumer sono sulla stessa stessa lunghezza d’onda e sanno cosa c’è in gioco con un processo di impeachment: da ogni mossa non si torna indietro.

Quando so da il via ad un impeachment, come abbiamo visto un anno fa, il Senato entra in seduta tutti i giorni a partire dalle 12.00, con tutti i membri, sei giorni alla settimana, per tutto il tempo del processo.

Inviare gli articoli troppo presto, senza un accordo al Senato tra i leader dei due partiti, il democratico Schumer e il repubblicano McConnell, metterebbe a repentaglio i primi 100 giorni di presidenza Biden, la capacità di far confermare i suoi nominati, per non parlare degli obiettivi della nuova amministrazione per sanare il Paese.

Se sembra che gli Usa al momento siano stagnanti é perché quello che sta avvenendo, non sta avvenendo in pubblico. Non ancora.